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PD, l’esito dell’Assemblea regionale certifica la necessità di un cambio di rotta nel partito

Redazione

PD, l’esito dell’Assemblea regionale certifica la necessità di un cambio di rotta nel partito

Lun, 04/06/2012 - 20:51

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Annalisa Petitto

CALTANISSETTA – Domenica 27 maggio nel corso dell’assemblea regionale del PD si è registrato un inopinato e imprevisto cambiamento di programma. Chiamati a partecipare, gli oltre 350 delegati regionali hanno assistito ad uno spettacolo indecoroso. L’ordine del giorno, sfiducia al Segretario Lupo, dopo lunghe trattative svoltesi fra pochi negli angoli del San Paolo Palace, veniva ritirato in nome di una ritrovata unità siglata tra gli alti dirigenti in barba alla collegialità e ad ogni regola democratica. La soluzione di facciata dell’ufficio politico da affiancare al Segretrario e l’apparente serenità ritrovata hanno generato un grave e diffuso dissenso dei molti delegati che, come la sottoscritta, speravano di assistere alla rassegna delle dimissioni da parte del Segretario o, in mancanza, di partecipare ad un voto di sfiducia, soluzioni entrambe necessarie per aprire una nuova fase nel Partito.

Ritengo che quel voto, purtroppo mancato, avrebbe siglato la necessità o di un commissariamento o, comunque,  di ulteriori soluzioni tipo un congresso anticipato. Non v’è dubbio che al di là della soluzione trovata il Partito, a livello regionale, rimane dilaniato e diviso al suo interno con la base in piena rivolta. Appare quanto meno discutibile e poco comprensibile all’opinione pubblica tutta,  oggi, la presa di distanza dal Governo regionale e ciò a pochi mesi dalle elezioni e dopo due anni di sofferto e discusso appoggio che comunque, indipendentemente dalle vicende giudiziarie di Lombardo, ha prodotto risultati politici, vedi la scomparsa del centro-destra, ed apprezzabili riforme da parte degli assessori tecnici.
L’indignazione per una gestione regionale oligarchica, totalmente scollata e distante da chi si impegna quotidianamente nel territorio, provoca scoramento e voglia di mollare ma allo stesso tempo la passione per la buona politica prevale ed in risposta al recente monito di Napolitano, e come ho comunicato con una lettera riservata al Presidente del partito Rosi Bindi, continuerò a lavorare, seppur dichiaratamente in dissenso con questo metodo poco democratico, per il bene del partito e per il rilancio di una efficace azione politica in nome del rinnovamento.

Sento il dovere e la responsabilità di rivolgermi ai giovani e alle donne, ai militanti, ai simpatizzanti, ai tesserati e non e a quanti hanno creduto nel progetto originario del PD, troppo spesso trascurato in nome degli interessi di pochi. E’ bene che si sappia che all’interno del PD nisseno e regionale c’è una classe dirigente che sente forte il dovere di cambiare rotta, che sente forte l’esigenza di stare con la schiena dritta e di lavorare al fine di cambiarlo dal suo interno e per renderlo, finalmente,  attraente, alternativo, innovativo e risolutivo, il giusto antidoto per una crisi che è , oltre che notoriamente economica,  altresì sociale, etica e politica.

E’ un dissenso che si sta organizzando a livello regionale e che sfocerà in un assemblea pubblica, destinata a tutti, dirigenti, militanti, cittadini, delusi, giovani e meno giovani e semplici simpatizzanti: Giuseppe Provenzano, giovane e valente dirigente di partito, ne è uno dei principali promotori.

Annalisa Petitto

Delegato regionale del PD