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2 giugno: festa della Repubblica, cenni storici

Redazione

2 giugno: festa della Repubblica, cenni storici

Sab, 02/06/2012 - 13:18

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CALTANISSETTA – Il 2 giugno 1946 gli italiani e per la prima volta le italiane, furono chiamati a un referendum per decidere se l’Italia dovesse rimanere una monarchia, oppure se essa dovesse essere sostituita dalla repubblica. Vinse questa ultima con il 52% dei voti.

Quello stesso giorno il popolo italiano fu chiamato anche a eleggere un’Assemblea Costituente, che aveva il compito di scrivere la nuova Costituzione. All’interno dell’Assemblea si affermarono tre partiti: la Democrazia Cristiana, con il 35% dei voti, il Partito Comunista Italiano e il Partito Socialista Italiano. Il Partito d’Azione invece ebbe solamente l’1.5% dei voti, motivo per il quale decise di sciogliersi. Il 25 giugno 1946 cominciò ufficialmente i lavori l’Assemblea Costituente con Giuseppe Saragat alla presidenza.

Nel dicembre 1947 si terminò di scrivere la costituzione italiana, che entrò in vigore il primo gennaio 1948. Questa costituzione faceva dell’Italia una repubblica parlamentare. Massima carica dello Stato era ed è il Presidente della Repubblica, eletto per via parlamentare, per la durata di sette anni. Ad egli furono affidati ruoli soprattutto rappresentativi, come rappresentate dell’unità  del territorio e capo dell’esercito. Il potere legislativo venne affidato a un parlamento bicamerale suddiviso in Camera dei Deputati e Senato della Repubblica, svolgendo i loro ruoli in modo paritario e separato. Tale parlamento ha durata di 5 anni.Tra le altre cose, la costituzione vietava la ricostituzione del disciolto Partito Nazionale Fascista. Tuttavia, il 26 dicembre 1946, reduci della Repubblica Sociale Italiana avevano costituito il Movimento Sociale Italiano. Fondatore era Giorgio Almirante.Il primo Presidente del Consiglio dei Ministri fu Alcide De Gasperi, della Democrazia Cristiana.

Travagliata era la questione del Sud Tirolo: le potenze vincitrici lo assegnarono all’Italia, nonostante ciò qui vi era una consistente parte di popolazione di lingua tedesca. Nel settembre 1946 Alcide De Gasperi, che oltre ad essere Presidente del Consiglio, era anche ministro degli esteri, trovò una soluzione con il collega ministro degli esteri austriaco Karl Gruber: egli costituì la regione a statuto speciale del Trentino-Alto Adige, dotata di ampie autonomie e dove affianco all’italiano, a livello regionale, fu ufficializzato anche il tedesco.Nel frattempo erano stati firmati nel 1947 i Trattati di Parigi con i quali formalmente e definitivamente fu siglata la pace con le potenze alleate e vennero sancite le conseguenze dell’ingresso e sconfitta nella Seconda guerra mondiale, con mutilazioni nazionali territoriali: l’Istria e la Dalmazia cedute alla nascente Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia, il Dodecaneso alla Grecia, il colle di Briga ed il colle di Tenda alla Francia, l’ Isola di Saseno all’Albania, il pagamento dei danni di guerra alla URSS e la perdita di tutti i possedimenti coloniali italiani.