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I clan gelesi all’assalto del nord. Tra le mire pure l’expo

Redazione

I clan gelesi all’assalto del nord. Tra le mire pure l’expo

Mer, 18/05/2011 - 19:28

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C’erano anche gli appalti per l’Expo di Milano 2015 nel mirino delle famiglie gelesi di Genova legate a Cosa Nostra. È quanto emerge dalle intercettazioni
delle conversazioni di Nunzio Di Gennaro, 56 anni, origini
siciliane da tempo residente a Savona, arrestato nell’ambito
della maxi operazione contro le cosche mafiose di Gela che ha
portato all’arresto di 63 persone. «Ci sarà tanto lavoro da fare in questi sei anni, e io potrò così sistemare le cose e prendere una bella casa a
Milano», è il passaggio di una conversazione di Di Gennaro
riportata nelle ottocento pagine dell’ordinanza. «Ho un’amico
(secondo gli inquirenti Vincenzo Morso, ritenuto il capo di Cosa
Nostra a Genova e arrestato questa mattina, ndr) che ci può
fare prendere tanti appalti». Frasi ripetute dall’imprenditore anche in altre occasioni. Con un amico, in particolare, Di Gennaro ricordava come su
quegli appalti ci fosse già la mano della ‘ndrangheta: «No,
con loro è tutto a posto – dice nelle intercettazioni – ci
siamo incontrati e abbiamo chiarito tutto grazie a Vincenzo.
Quando lo hanno visto e riconosciuto dopo gli anni in carcere ci
hanno pure offerto da mangiare».
Secondo l’accusa Morso avrebbe preteso su ogni appalto
procurato a Di Gennaro circa il 40% degli utili.

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