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Dalla Nissa ad Andrea Di Caro, passando dalla Fiamma Olimpica: il 2025 dello sport nisseno tra sogni, valori e futuro

Redazione

Dalla Nissa ad Andrea Di Caro, passando dalla Fiamma Olimpica: il 2025 dello sport nisseno tra sogni, valori e futuro

Mar, 30/12/2025 - 22:10

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Il 2025 si chiude come un anno denso di significati per lo sport nisseno. Tante le discipline, numerose le associazioni, diversi gli atleti che hanno portato in alto il nome di Caltanissetta, spesso lontano dai riflettori ma con risultati che meritano attenzione e rispetto. È doveroso premettere che potremmo aver involontariamente dimenticato qualcuno: a loro vanno le nostre scuse, nella consapevolezza che lo sport cittadino è un patrimonio ampio, articolato e diffuso.
Come redazione abbiamo scelto, però, di concentrare questo bilancio su alcuni elementi simbolici, capaci di raccontare l’essenza dello sport nisseno nel 2025 e, allo stesso tempo, di accendere entusiasmi e speranze in vista del 2026.


Il primo elemento è il calcio. La Nissa, guidata da Giovannone, ha restituito alla città un sentimento che da tempo mancava: la possibilità concreta di sognare. La squadra si è attestata ai vertici, mostrando solidità, identità e continuità di rendimento. I cosiddetti “diamanti” del calcio nisseno stanno emergendo con forza e, insieme a loro, una tifoseria che ha ritrovato entusiasmo, partecipazione e orgoglio. Oggi, per Caltanissetta, parlare di Serie C non è più soltanto un esercizio di nostalgia o di romanticismo sportivo, ma una prospettiva che torna ad abitare i discorsi della città, alimentata da un progetto credibile e da un gruppo che sembra avere fame di futuro.

Gran parte di questo rinnovato entusiasmo passa anche dalla figura del presidente Luca Giovannone, capace in tre anni di imprimere una svolta non solo gestionale ma soprattutto emotiva al rapporto tra la squadra e la città. Giovannone ha saputo interpretare il ruolo di presidente come guida e punto di riferimento, parlando alla tifoseria con chiarezza, determinazione e passione, restituendo alla Nissa un’identità riconoscibile e credibile. La sua leadership ha avuto un effetto tangibile: la gente è tornata a credere nel progetto, a seguire la squadra, a riempire le gradinate dello Stadio Marco Tomaselli. Un entusiasmo ritrovato che si misura non solo nei risultati sportivi, ma nel clima che si respira intorno alla Nissa, tornata ad essere patrimonio condiviso della città. In questo senso, Giovannone ha acceso una scintilla che va oltre il campo, trasformando la passione calcistica in partecipazione collettiva e senso di appartenenza.


Il secondo elemento che ha segnato profondamente l’anno sportivo è stato il passaggio della Fiamma Olimpica a Caltanissetta, una giornata che resterà impressa nella memoria collettiva della città. Protagonista di quella pagina di sport è stata la famiglia Scarantino, con Giovanni Scarantino e il figlio Mirko Scarantino, due atleti che nel corso della loro carriera hanno partecipato a diverse edizioni dei Giochi Olimpici. Padre e figlio, due generazioni unite dallo sport, sono stati tedofori d’eccezione nel trasversamento cittadino della Fiamma, passandosi simbolicamente la fiaccola in un gesto carico di significato.


Quella staffetta, immortalata in una fotografia che ha fatto il giro della città, racchiude in sé un trionfo dello sport nisseno: la continuità tra generazioni, il valore educativo dell’impegno sportivo, il senso di appartenenza e l’orgoglio di una comunità che si riconosce nei suoi esempi migliori. In quel momento, più che in ogni altro, la Fiamma Olimpica ha rappresentato non solo lo spirito dei Giochi, ma l’essenza stessa dello sport come scuola di vita, di etica e di responsabilità condivisa.
Accanto a questo quadro generale, come redazione abbiamo scelto di individuare un simbolo dello sport nisseno 2025. Non una classifica, né una graduatoria di meriti, ma una figura capace di rappresentare, per risultati e profilo, l’intero movimento sportivo cittadino. La scelta è ricaduta su Andrea Di Caro. Non ce ne vogliano gli altri atleti, protagonisti anch’essi di un anno straordinario, ma Di Caro ha saputo unire risultati di assoluto rilievo, continuità di rendimento e una crescita tecnica e umana evidente.


Il 2025 di Andrea Di Caro è stato l’anno della consacrazione definitiva. I successi nel Campionato Italiano Supersalita, le prestazioni di prestigio in gare iconiche come la Trento–Bondone, i piazzamenti assoluti ottenuti confrontandosi con i migliori piloti nazionali raccontano di un atleta che non è più una promessa, ma una certezza del motorsport italiano. Un percorso costruito con lavoro, metodo e visione, cresciuto anche sotto l’ala di un campione come Simone Faggioli, che ha accompagnato Di Caro in una fase decisiva della sua maturazione sportiva.
La scelta di Andrea Di Caro come simbolo dello sport nisseno 2025 non è legata esclusivamente alle vittorie o ai titoli conquistati, ma anche al significato più profondo che la sua disciplina porta con sé. Correre, nello sport, non è soltanto competere per arrivare primi. È una metafora potente che parla di crescita, di formazione, di maturità personale e collettiva. Correre significa porsi un obiettivo, misurarsi con i propri limiti, accettare la fatica, imparare a cadere e a rialzarsi. È un linguaggio universale che riguarda soprattutto i bambini e i giovani, chiamati a comprendere che il valore dello sport non sta solo nel risultato finale, ma nel percorso che conduce a quel risultato.


In questo senso, il motorsport di Di Caro diventa racconto educativo: la velocità non come fine, ma come disciplina; la competizione non come sopraffazione, ma come confronto; il traguardo non come ossessione, ma come tappa di un cammino più ampio. Un messaggio che si estende dai singoli atleti ai territori, perché anche una città cresce così: passo dopo passo, curva dopo curva, con visione, pazienza e responsabilità. Correre, dunque, non per forza per vincere, ma per diventare migliori.


Accanto ai risultati agonistici, il 2025 ha mostrato anche una rinnovata azione di coordinamento tra le diverse realtà sportive cittadine. Un lavoro portato avanti dall’assessorato allo Sport guidato da Toti Petrantoni, che ha cercato di tenere insieme associazioni, federazioni, eventi e progettualità in una fase non semplice per le amministrazioni locali. Un’azione silenziosa ma fondamentale, che ha dato segnali positivi e rappresenta una base importante su cui continuare a costruire.
Resta però centrale un tema che non può essere eluso: l’impiantistica sportiva. Caltanissetta dispone di strutture importanti, che rappresentano un patrimonio per la città e per il suo movimento sportivo. Ma il tempo passa, gli anni si accumulano e gli impianti necessitano di manutenzione, investimenti e attenzione costante. Le strutture hanno bisogno di essere curate affinché lo sport continui a essere accessibile, sicuro e attrattivo, soprattutto per le nuove generazioni.
Il 2025 consegna dunque a Caltanissetta uno sport vivo, credibile, capace di produrre risultati e di trasmettere valori. Dalla Nissa che fa sognare, alla Fiamma Olimpica che unisce generazioni, fino ad Andrea Di Caro, simbolo di eccellenza e determinazione, emerge il ritratto di una comunità che può guardare al 2026 con fiducia. Uno sport che non è solo vittoria, ma identità, responsabilità e speranza.

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