Salute

Operazione antidroga a Catania, rete di sentinelle e telecamere a protezione del fortino dello spaccio

Redazione 3

Operazione antidroga a Catania, rete di sentinelle e telecamere a protezione del fortino dello spaccio

Mar, 22/07/2025 - 11:45

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A protezione del ‘fortino’ dello spaccio c’erano una fitta rete di sentinelle e un avanzato sistema di videosorveglianza. Un escamotage con cui il 31enne a capo dell’organizzazione dedita allo spaccio di cocaina e crack smantellata all’alba di oggi a Catania dai carabinieri sarebbe riuscito a eludere i controlli delle forze dell’ordine rendendo difficoltoso ogni tentativo di arresto in flagranza. Otto le misure cautelari in carcere emesse dal gip etneo su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, eseguite dai militari nei confronti di 8 indagati, accusati di detenzione e vendita di sostanze stupefacenti e di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Le indagini, scattate a febbraio dello scorso anno e andate avanti sino a giugno del 2024, hanno permesso di far luce sulla fiorente attività di spaccio in via Capinera, nel quartiere Librino. Il 31enne, già ai domiciliari, avrebbe allestito all’interno della propria abitazione un vero e proprio ‘supermarket della droga’. Nel suo appartamento la droga veniva trasportata e stoccata, per poi essere ceduta ai clienti. Durante le indagini, i carabinieri sono riusciti ad arrestare 10 complici dell’uomo e denunciare 16 persone, sottraendo al circuito del traffico di sostanze stupefacenti oltre mezzo chilo tra crack e cocaina. Ogni indagato avrebbe avuto un preciso compito all’interno dell’organizzazione: dal trasporto per l’approvvigionamento fino allo stoccaggio, dal confezionamento alla successiva cessione delle droghe. In particolare, due indagati si sarebbero occupati di custodire la cocaina e il crack, trasportate poi da cinque corrieri sino al domicilio del capo del gruppo criminale per la successiva ripartizione e vendita al dettaglio all’interno della sua abitazione. “Le dosi erano esposte nello sfarzoso soggiorno dell’abitazione dove, con l’aiuto di un ulteriore complice, factotum e uomo di fiducia del capo promotore, sarebbero state poi vendute agli acquirenti”, spiegano gli investigatori. Le indagini si sono concluse a giugno 2024 con l’arresto del responsabile dell’associazione, collocato in una comunità terapeutica in regime di arresti domiciliari. 

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