MUSSOMELI. Una cena al ristorante si stava per trasformare in tragedia: la pronta manovra di disostruzione ha evitato il dramma.
Una cena nel noto ristorante mussomelese “Bar Castello” stava per trasformarsi in tragedia, senza la bravura e la prontezza di intervento della giovane Operatrice socio sanitaria Sabrina Messina, in servizio da 5 anni al Pronto Soccorso di Mussomeli. Una tranquilla serata e ad un tratto il dramma sfiorato, con un bimbo che rischiava di soffocare davanti agli occhi terrorizzati della mamma e del resto della famiglia. La presenza della giovane Oss è stata provvidenziale, ha salvato la vita al bimbo. Il sangue freddo e la formazione medica hanno fatto la differenza. Poche semplici manovre per salvare il bimbo dal soffocamento, utilizzando la tecnica di Heimlich, o manovra di disostruzione delle vie aeree, imparate in uno dei tanti corsi di formazione da Sabrina Messina. Il bimbo ha improvvisamente manifestato segni di soffocamento dopo aver ingerito un pezzetto di melone giallo. Il bambino non respirava più. È subito diventato scuro in volto. Attimi di panico, mamma impotente, altri clienti del locale attoniti e sotto shock. Per fortuna era presente la giovane Oss che non ha esitato un istante.

E’ intervenuta con prontezza e sangue freddo, applicando con successo le manovre di disostruzione pediatrica, riuscendo a salvare la vita del piccolo. Ha poggiato il bimbo sul ginocchio, applicando 5 pacche sulla scapola, poi ha girato il bimbo all’insù applicando le 5 compressioni tra i due capezzoli. Il bimbo ha espulso il pezzettino di melone, ha cominciato a piangere ma soprattutto a respirare e tutti i presenti hanno tirato un grosso sospiro di sollievo. “Ho visto il bimbo che non respirava –afferma la giovane Oss Sabrina Messina –e non ho pensato ad altro. Stavo per chiamare i soccorsi, che per quanto immediati potevano risultare vani. Non so dove ho trovato la forza, avevo le mani e le gambe che mi tremavano, però ho agito d’istinto e con freddezza. Qualche secondo di timore e poi il pianto liberatorio del bimbo che ci ha fatto gioire tutti”. La Oss lavora tutti i giorni al pronto soccorso, però mai si era trovata davanti ad una situazione del genere. “Il mio lavoro prevede altro –continua Sabrina–però ero formata, conoscevo le manovre e ho agito di istinto e con prontezza. Tutti dovremmo sapere fare queste manovre salvavita, possono essere essenziali nel salvare una vita umana, anche di un nostro caro a tavola”.