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Caltanissetta. Quarant’anni dopo, la 3^A del “Ruggero Settimo” si ritrova: una giornata di ricordi, sorrisi e affetto

Redazione

Caltanissetta. Quarant’anni dopo, la 3^A del “Ruggero Settimo” si ritrova: una giornata di ricordi, sorrisi e affetto

Dom, 06/07/2025 - 00:21

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Un filo invisibile, ma resistente, lega le persone che hanno condiviso anni fondamentali della propria vita. Lo sanno bene gli ex studenti della classe 3^A del Liceo Classico “Ruggero Settimo” di Caltanissetta, che sabato 5 luglio si sono ritrovati – dopo ben quarant’anni – per una reunion carica di emozioni, affetto e tanti ricordi.

Correva l’anno scolastico 1984/85 quando quei ragazzi, allora adolescenti pieni di sogni e interrogativi, vivevano tra i banchi del “Ruggero Settimo” i loro anni più intensi: tra versioni di greco, interrogazioni di filosofia, prime cotte e amicizie destinate a durare nel tempo. Dopo quattro decenni, si sono guardati negli occhi con qualche ruga in più ma con lo stesso sorriso e quella complicità che il tempo non è riuscito a scalfire.

La giornata è iniziata con un ritorno simbolico alle origini: una visita all’Istituto Ruggero Settimo, lo stesso edificio che ha fatto da cornice alle ansie delle verifiche e alle gioie delle risate condivise. Camminare per quei corridoi ha riportato alla mente episodi scolastici, professori indimenticabili, scherzi, sogni adolescenziali e quell’energia speciale che solo gli anni del liceo sanno regalare.

All’appuntamento hanno risposto con entusiasmo: Valentino Berizia, Giancarlo Cascino, Carmelo Cinaedi, Rosalba Federico, Fabrizio Falzone, Luisa Giannavola, Antonio Giannotta, Enrico Ginevra, Nadia Lionti, Marina Mancuso, Donatella Olivo, Giovanna Patanè, Silvia Pignatone, Fabiola Rizza, Antonio Spanò, Giulio Testaquatra, Roberto Testaquatra, Chiara Tornatore e Gabriella Turchio.

Un gruppo nutrito, variegato, che oggi rappresenta storie di vita diverse: professionisti affermati, genitori, viaggiatori, persone che hanno percorso sentieri lontani ma che, per un giorno, si sono ritrovate nello stesso punto, con la stessa voglia di stare insieme.

E naturalmente non sono mancati i pensieri per i compagni che non hanno potuto partecipare, ma che erano presenti nel cuore e nei ricordi di tutti. Nessuno è stato dimenticato, perché una classe – soprattutto una classe di liceo – è una piccola comunità, un pezzo d’identità che resta indelebile nel tempo.

Il lranzo a bordo piscina ha trasformato la nostalgia in festa: piatti condivisi, brindisi alla memoria e al futuro, aneddoti raccontati tra una risata e una foto ritrovata. Il tempo sembrava essersi fermato. Bastava uno sguardo, un nome, una battuta, per riaccendere quella scintilla che li aveva uniti quaranta anni fa.

A fine giornata, la promessa è stata unanime: non aspettare altri decenni per rivedersi. Perché certe amicizie, certe connessioni, non conoscono scadenza.