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Caltanissetta, il sindaco Tesauro sulla storica antenna RAI di Sant’Anna: “Demolizione inevitabile, la sicurezza dei cittadini viene prima di tutto”

Redazione

Caltanissetta, il sindaco Tesauro sulla storica antenna RAI di Sant’Anna: “Demolizione inevitabile, la sicurezza dei cittadini viene prima di tutto”

Gio, 12/06/2025 - 10:57

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CALTANISSETTA – “Una struttura vetusta, ammalorata, ormai impossibile da manutenere e potenzialmente pericolosa per l’incolumità pubblica”. Con queste parole il sindaco di Caltanissetta, Walter Tesauro, ha annunciato ufficialmente in conferenza stampa l’avvio del processo di demolizione controllata dell’antenna RAI di Sant’Anna, un simbolo cittadino da oltre settant’anni ma oggi divenuto un problema di sicurezza.

Il primo cittadino ha ricostruito nel dettaglio tutto l’iter che ha portato alla decisione, condivisa con la Prefettura, Rai Way, l’Assessorato ai Beni Culturali, e gli assessori comunali Oscar Aiello e Calogero Adornetto. “Non si tratta di una scelta politica o ideologica – ha chiarito Tesauro – ma della presa d’atto di una realtà tecnica: l’antenna è gravemente compromessa, e la sua manutenzione è ormai impossibile anche per ragioni di sicurezza degli stessi operatori”.

Già dal 2022, con l’apposizione del vincolo da parte della Regione Siciliana, erano emerse criticità strutturali. Tuttavia, le relazioni tecniche più recenti – redatte anche con il supporto del Politecnico di Torino e di Milano – hanno certificato l’impossibilità di qualsiasi intervento di restauro: l’antenna non è recuperabile, né può essere mantenuta in sicurezza.

Alla luce di questo quadro, l’Assessorato regionale ai Beni Culturali ha rimosso il vincolo, stabilendo che non si trattava di restauro ma di un’opera da abbattere, dato che l’antenna non poteva più essere conservata né ripristinata.

“Come sindaco, ho il dovere morale e istituzionale di anteporre la tutela della pubblica incolumità a qualsiasi altro valore, anche simbolico – ha sottolineato Tesauro –. Non ho competenza diretta sulla struttura, che è di proprietà della RAI, ma ho il compito di vigilare sulla sicurezza dei miei concittadini. Anche il prefetto ha condiviso questa linea: prima viene la protezione delle persone”.

Sul piano tecnico, è intervenuto l’assessore ai Lavori pubblici Calogero Adornetto, spiegando i dettagli dell’intervento. Il Comune ha ricevuto una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) da Rai Way il 5 giugno 2025, al momento sospesa per integrazione documentale. “Abbiamo richiesto ulteriori autorizzazioni da parte della Soprintendenza e una relazione tecnica più dettagliata – ha spiegato Adornetto – perché ciò che ci è stato presentato ci ha colpito profondamente: non si tratta di uno smontaggio, ma di una vera e propria demolizione”.

La modalità prevista è quella di una demolizione meccanica per collasso controllato: un tirante collegato ad un argano sarà posizionato a circa 150 metri dall’antenna. Dopo il rilascio dei tiranti attualmente in tensione, verrà creata una cerniera per far collassare la struttura su se stessa, facendola ricadere all’interno dell’area di proprietà Rai Way. “I tempi saranno rapidissimi – ha aggiunto – in dieci, al massimo trenta minuti, l’antenna non ci sarà più. Solo successivamente si procederà al taglio e smaltimento dei materiali”.

Adornetto ha anche espresso rammarico per la perdita del potere contrattuale che l’amministrazione comunale aveva prima della rimozione del vincolo. “Fino a venti giorni fa, potevamo pretendere la ricostruzione dell’antenna con forme e materiali alternativi, oggi possiamo solo auspicare un gesto di sensibilità da parte di Rai Way”.

Un tavolo tecnico sarà attivato nelle prossime settimane per valutare soluzioni simboliche o installazioni commemorative che possano mantenere viva la memoria della storica antenna alta 286 metri, la più alta d’Europa, da sempre riferimento visivo per la città.

“È un passaggio doloroso, ma necessario – ha concluso il sindaco Tesauro –. Non possiamo ignorare le evidenze tecniche né i rischi. Ma vogliamo aprire una riflessione sul futuro del sito, affinché non venga cancellato un pezzo di identità nissena”.