Promuovere in Sicilia campagne di prevenzione sul melanoma continuative nel tempo, sul modello di quanto fatto contro il tabagismo, rivolte ad adulti, e soprattutto a giovani e bambini, arrivando in particolare nelle scuole, per diffondere la cultura della protezione della pelle e dei rischi che si corrono con un’esposizione non corretta al sole. Ma anche la necessità di supportare la presenza di associazioni di pazienti rappresentative nel territorio siciliano, nonché di formare e sensibilizzare i medici di medicina generale e gli specialisti di area non dermatologica sulla necessità di intercettare possibili anomalie della cute: dai ginecologi agli urologi fino agli oculisti. E ancora, istituzionalizzare gli inviti a sottoporsi a visite dermatologiche periodiche per le persone con diagnosi di melanoma, assicurare che gli oncologi facciano afferire i pazienti con melanoma ai Centri deputati sul territorio con equipe multidisciplinari, e garantire ai pazienti con melanoma un adeguato supporto psicologico. E, infine, promuovere la formazione scientifica per gli oncologi sulla gestione del paziente con melanoma.
Sono questi solo alcuni dei temi emersi nell’incontro “Il Melanoma in Sicilia” promosso da Pierre Fabre Pharma per fare il punto sullo scenario del melanoma nella regione e per promuovere messaggi di prevenzione a questa malattia troppo spesso sottovalutata. L’evento, svoltosi a conclusione del Melanoma Awarness Month, ovvero il mese – quello di maggio – dedicato a questa malattia a livello mondiale, ha visto il coinvolgimento di clinici, pazienti e rappresentanti di associazione dei pazienti, con focus su temi centrali quali l’importanza della prevenzione e i need a livello regionale.
“Abbiamo voluto organizzare questo incontro con l’obiettivo di creare un’occasione concreta di confronto. – afferma Maria Elena Soffientini, Direttore Market Access & Public Affairs Pierre Fabre Pharma – Siamo nel mese internazionale dedicato alla sensibilizzazione sul melanoma. Un momento simbolico che vogliamo usare non solo per fare informazione, ma per provare a lasciare un segno, un messaggio che duri anche nei prossimi mesi. La prevenzione del melanoma non può e non deve fermarsi a maggio.”
Il melanoma, che rappresenta in Italia il terzo tumore più frequente sia negli uomini che nelle donne al di sotto dei 50 anni, è un tumore che avanza: nel nostro Paese si registrano ogni anno quasi 13.000 nuovi casi di melanoma, con un’incidenza in continuo aumento anche nella popolazione più giovane(“I numeri del cancro in Italia” 2024 – AIOM/AIRTUM). Anche grazie alle attuali terapie, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è ad oggi dell’88 per cento negli uomini e del 91 per cento nelle donne2. Uno scenario che, se da un lato è incoraggiante, dall’altro vede l’emergere di nuove esigenze.
In Sicilia ogni anno vengono diagnosticati quasi 600 nuovi casi di melanoma, con un’incidenza in crescita, anche tra i giovani adulti. I dati più recenti (Atlante Sanitario della Sicilia. Rapporto 2020) indicano un’incidenza di 11,0 nuovi casi ogni 100.000 uomini e 9,0 ogni 100.000 donne1.
«Il rischio di insorgenza del melanoma è legato a fattori genetici, fenotipici e ambientali. Tra le cause principali c’è soprattutto l’esposizione eccessiva e non corretta al sole, alleato da un lato, ma anche possibile pericolo dall’altro- dichiara la Dr.ssa Gaetana Rinaldi, Medico specialista in Oncologia Medica UO Oncologia Medica AOU Policlinico P. Giaccone di Palermo – Oggi, anche grazie alle attuali terapie, la sopravvivenza a questo tumore è aumentata, ma è fondamentale puntare sulla prevenzione e sulla promozione di una diagnosi precoce, anche con campagne di prevenzione che arrivino soprattutto fra i più giovani e nelle scuole».
«Il melanoma è un tumore troppo spesso sottovalutato – dichiara il Dr. Francesco Ferraù, Direttore del Reparto di Oncologia Medica dell’Ospedale di Taormina – Lo scenario di una maggiore lungo sopravvivenza dei pazienti, ha fatto emergere certamente nuovi importanti bisogni, come quello di un’assistenza multidisciplinare, in cui assume un ruolo chiave anche il supporto di tipo psicologico. L’Assessorato alla Sanità della Regione Sicilia ha dato risposta a questi bisogni ratificando già nel settembre 2023 un PDTA sul Melanoma Cutaneo in cui particolare attenzione viene data segnatamente alla multidisciplinarietà di approccio ed alla psico-oncologia. E’ fondamentale rispondere adeguatamente a queste nuove esigenze dei pazienti per ottimizzare il percorso terapeutico e promuovere la qualità della vita».
«L’evento di oggi è un’occasione importante per fare il punto sui bisogni dei pazienti con melanoma in Sicilia – dichiara Gabriella Masiello, rappresentante di A.I.Ma.Me – Associazione Italiana Malati di Melanoma e tumori della pelle – Oggi le associazioni di pazienti rappresentano non solo semplici soggetti destinatari di cure e decisioni dall’alto, ma organizzazioni proattive in grado di favorire la sinergia fra clinici e istituzioni. È importante promuovere il loro ruolo in Sicilia, non solo come punto di riferimento per le persone con questa malattia, ma anche come partecipanti ai tavoli istituzionali in grado di portare un contributo fattivo».
Ecco, in sintesi, i temi emersi nell’incontro:
1) Promuovere campagne di prevenzione sul melanoma, sull’esempio delle azioni già attuate contro il tabagismo, per diffondere nella popolazione la cultura della corretta esposizione al sole, con focus in particolare sui giovani e sulle scuole;
2) Istituzionalizzare gli inviti a sottoporsi a visite dermatologiche periodiche per le persone con diagnosi di melanoma nella loro storia clinica;
3) Assicurare il rimando dei pazienti da parte degli oncologi ai Centri sul territorio deputati al trattamento del melanoma con equipe multidisciplinari;
4) Garantire la presenza del supporto psicologico per i pazienti con melanoma;
5) Promuovere la formazione scientifica per gli oncologi in materia di gestione del paziente con melanoma;
6) Incentivare una formazione ad hoc sul melanoma nei percorsi di studio universitari, con particolare attenzione ai medici di medicina generale, e prevedere una formazione adeguata anche per i caregiver;
7) Promuovere la presenza di associazioni e organizzazioni di pazienti quali punto di riferimento a livello regionale, e prevedere il coinvolgimento dei pazienti nei tavoli istituzionali.