L’amministrazione comunale di Gela, con il Sindaco Terenziano Di Stefano, la Giunta e l’intero Consiglio Comunale, esprime la più ferma condanna per le minacce ricevute dal Procuratore Lucia Musti attraverso una lettera anonima e manifesta la massima solidarietà e vicinanza nei suoi confronti.
Il procuratore generale di Torino, Lucia Musti, è finito nel mirino del cosiddetto Nuovo Partito Comunista italiano: viene definita «prezzolata» e «serva della mafia del Tav», accusandola di essere «una specialista dell’antimafia di regime» a due settimane dalla sentenza contro 28 militanti tra No Tav e membri di Askatasuna.
“Il Procuratore Musti – dice il Sindaco Terenziano di Stefano – che ha operato anche nella nostra città con grande determinazione e professionalità, ha sempre rappresentato un punto di riferimento nella lotta alla criminalità e nella difesa della legalità. Ogni tentativo di intimidazione nei confronti di chi opera per la giustizia è un attacco alle istituzioni e ai principi democratici su cui si fonda la nostra società. Il Comune di Gela ribadisce il proprio sostegno a tutti i magistrati, alle forze dell’ordine e a coloro che, con coraggio e dedizione, contrastano ogni forma di illegalità. Confidiamo che le autorità competenti facciano piena luce su questo grave episodio e individuino i responsabili. Gela non arretrerà mai di fronte a minacce e intimidazioni. Restiamo uniti nella difesa della legalità e della giustizia”.