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L'Ucraina deve essere autorizzata a colpire obiettivi militari in Russia con le armi fornite dalla coalizione occidentale. E' la posizione di Mark Rutte, segretario generale della Nato, in una fase cruciale della guerra in corso da quasi 1000 giorni. "Per permettere all'Ucraina di arrivare un giorno ai tavoli delle trattative di pace in una posizione di forza abbiamo bisogno di assicurarci che gli aiuti militari siano massici, ma non sarà un unico sistema di arma a determinare il risultato. In generale direi, la Nato direbbe che quando si forniscono sistemi d'arma è meglio non imporre restrizioni, tuttavia, spetta sempre all'alleato fornitore imporre eventuali limiti", dice l'olandese Rutte, in un'intervista a in Mezz'ora su Rai 3. Il tema è dirimente. Gli Stati Uniti, in particolare, non consentono che Kiev utilizzi i missili a lungo raggio Atacms per colpire in profondità nel territorio russo. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha più volte tentato un pressing che non ha prodotto i risultati sperati: da Washington non è arrivato il sì. Ci sono paesi, come l'Olanda, che hanno autorizzato l'impiego di F-16 in azioni nel territorio nemico. In Italia diverse figure istituzionali hanno ribadito che le armi fornite all'Ucraina non vanno utilizzate nel territorio russo. "Noi dobbiamo assicurarci che più aiuti militari arrivino in Ucraina. Tra l'altro l'Italia sta contribuendo in modo speciale. Il Samp-T, il sistema di difesa missilistica che voi avete recentemente fornito, proprio mentre parliamo sta salvando vite ucraine e sarà presto pienamente operativo", dice Rutte. Il quadro complessivo potrebbe cambiare nell'arco di poche settimane, in particolare alla luce delle elezioni in programma negli Stati Uniti il 5 novembre. L'eventuale vittoria di Donald Trump modificherebbe il panorama. Il candidato repubblicano alla Casa Bianca ha detto e ripetuto che sarebbe in grado di favorire un accordo tra Zelensky e Vladimir Putin. Trump "ha le sue opinioni, ad esempio sul fatto che tutti noi dobbiamo spendere di più. e aveva ragione sul fatto che dovevamo fare un passo in avanti come alleati europei e aveva ragione. Lo stiamo facendo, quindi ha ottenuto ciò che voleva", dice Rutte. "Lo stesso con Kamala Harris, sono sicuro che varrebbe per entrambi. Con chiunque vinca queste elezioni sono assolutamente convinto che potremo lavorare insieme". In ogni caso, un punto fermo non cambia: "Putin è l'aggressore, ma può fermare tutto subito e allora avremo la pace". Rutte auspica la pace "il prima possibile", ma "non dipende da me né dagli ucraini. Sono i russi che hanno iniziato", dice ribadendo che il futuro di Kiev è all'interno della Nato. "E' chiaro – ribadisce – che se la Russia avesse successo in Ucraina, ciò avrebbe enormi implicazioni anche per la sicurezza dell'Italia e dell'intera Nato". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ven, 13/12/2024 - 17:48