Salute

Da Caltanissetta ai confini Ucraini. Il pianista Davide accoglie i profughi con la sua musica

Giornale Di Sicilia

Da Caltanissetta ai confini Ucraini. Il pianista Davide accoglie i profughi con la sua musica

Lun, 07/03/2022 - 18:05

Condividi su:

Davide Martello, in arte, Klavierkunst  40 anni e origini nissene ha messo a disposizione la sua arte per accogliere i profughi fuggiti dall’Ucraina e rendere meno dolorosa la fuga dalla loro terra, l’abbandono di tutti i loro beni e, in molti casi, anche dei loro cari.

I suoi genitori sono originari di Caltanissetta ma lui è cresciuto a Lörrach, nella Foresta Nera, in Germania.

Pochi giorni, spinto dalle notizie che la guerra portava ogni giorno nella sua casa il pianista ha caricato su un rimorchio il pianoforte con impresso sul coperchio il simbolo della pace ed è andato fino al confine fra Polonia e Ucraina e per cominciare a suonare.

Note e melodie per coprire il rumore delle bombe, i fischi dei missili e l’allarme delle sirene antiaereo per accogliere con la dolcezza chi sta soffrendo.

“Il viaggio in auto (con il gatto al seguito, ndr) – racconta – è durato 15 ore ma ne valeva la pena. I profughi hanno sentito per giorni solo il rumore dei bombardamenti, ora voglio che sentano solo la musica”.

Il pianista più volte si è esibito in eventi benefici, pacifisti o per solidarietà spostandosi fino a Istanbul, Parigi e Kiev usando un repertorio selezionato con cura tra cui Imagine e Let it be, ma anche Bella Ciao .

Nel 2013 andò in Turchia e con il suo pianoforte incantò Gezi Park, la sera prima dello sgombero voluto dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

Centinaia di persone, poliziotti compresi, si fermarono ad ascoltare le note che per 12 ore ha suonato Davide fermandosi solo quando i poliziotti hanno portato via il suo piano e lui trasformandolo nell’eroe di piazza Taksim. Davide si è ripetuto un un anno dopo, nell’aprile del 2014, durante la rivoluzione di Maidan e la guerra civile nel Donetsk. E ancora, fu vicino ai francesi dopo gli attentati di Parigi del 2015 portando il suo pianoforte in uno dei luoghi simbolo della tragedia: il teatro Bataclan, dove ancora una volta suonò ‘Imagine’ di John Lennon, commuovendo tutti.

“Le guerre si fanno per soldi e per potere – spiega il musicista -. Io spero che l’arte e la musica possano toccare il cuore di Putin, risvegliare il suo lato umano. Anche se so che è difficile”.

In uno dei tanti c’è una profuga che si avvicina e si mette a suonare con lui ‘We are the champions’ dei Queen.

“Era un’insegnante di musica – racconta Davide – non ci siamo detti nulla, non ce ne era bisogno. Abbiamo suonato e quello è tutto quello che dovevamo fare”.

Guarda le immagini del pianista mentre suona e che hanno già fatto il giro del mondo sul web: https://www.facebook.com/watch/?v=536787077655753

https://www.facebook.com/watch/?v=536787077655753

Pubblicità Elettorale