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Caltanissetta, processo Montante. Difesa: “Non ha mai ricevuto notizie riservate dal colonnello D’Agata”

Redazione

Caltanissetta, processo Montante. Difesa: “Non ha mai ricevuto notizie riservate dal colonnello D’Agata”

Ven, 11/03/2022 - 16:58

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“Non c’è un solo indizio secondo cui il colonnello Giuseppe D’Agata abbia mai dato riservate notizie ad Antonello Montante e lo riconosce lo stesso Tribunale nella sentenza di primo grado”. Lo ha detto l’avvocato Giuseppe Panepinto, riprendendo l’arringa difensiva nel processo d’appello a carico dell’ex Presidente degli industriali siciliani Antonello Montante, accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio. 

Secondo l’accusa, Montante, tra il 2013 e il 2014, avrebbe ricevuto le notizie dall’ufficiale dei Carabinieri. D’Agata è imputato nell’altro troncone del processo, che si celebra con il rito ordinario davanti al Tribunale di Caltanissetta. “Con riferimento al trasferimento e la consegna di notizie riservate – dice il legale di Montante – non vi sono elementi di prova sul contenuto segreto contrari al dovere d’ufficio da parte di Montante”. L’ex imprenditore è presente in aula. 

L’avvocato cita anche una intercettazione tra D’Agata e la moglie: ‘Magari durante la perquisizione hanno trovato delle carte che gli ho dato io, non lo so”, dice D’Agata alla moglie. Alla domanda della moglie se ha consegnato delle carte a Montante, replica: “Ma io carte non gliene ho date”. Poi Panepinto aggiunge: “Nel famoso archivio segreto di Montante non è stato trovato un solo foglio di carte che si ritenesse potrebbe provenire dall’ufficio di D’agata e che lui è stato trasmesso a Montante.

Viene contestato a Montante, con Giuseppe D’Agata la corruzione per avere compiuto, in concorso, più atti contrari ai doveri di ufficio, nella qualità di comandante provinciale dei Carabinieri di Caltanissetta, di capocentro Dia di Palermo e poi componente dell’Aisi, e fornire informazioni di natura riservata, contenuto o su supporti cartacei o su file”.

Secondo l’accusa D’Agata ha promesso il suo interessamento “affinché la moglie Rosa è stata confermata presidente dello Ias di Siracusa e affinché lo stessp D’Agata possa transitare dalla Dia all’Aisi”. “Il primo che va evidenziato – dice Panepinto -è che su questa posizione c’è già un intervento della cassazione che ha ritenuto che D’Agata non aveva dato partecipato al sodalizio criminale come ipotizzato”.