Salute

Caltanissetta. Cavaleri (Oikos): “Serve un’intera comunità per sostenere la fragilità del singolo”

Marcella Sardo

Caltanissetta. Cavaleri (Oikos): “Serve un’intera comunità per sostenere la fragilità del singolo”

Ven, 06/08/2021 - 12:14

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I problemi psicologici possono far crollare anche la più salda delle persone e, senza un valido supporto professionale, l’epilogo può diventare anche tragico.

Ed è quello che è successo qualche settimana fa a un giovane nisseno che, persa la speranza nel futuro e la fiducia in un miglioramento della sua condizione, non ha visto altra alternativa se non quella del suicidio.

Un episodio doloroso che tocca tutta la società e non soltanto i familiari e gli amici che lo conoscevano e lo amavano. Prendersi cura del singolo e delle sue fragilità, infatti, vuol dire impegnarsi per creare una comunità solidale. Un invito al quale tutti dovremmo rispondere.

Un ulteriore slancio per non trascurare il prossimo è arrivato proprio dagli amici di questo giovane. Loro, per confortare la famiglia e offrire l’ultimo saluto a chi li ha lasciati, hanno deciso di “sostituire” il tradizionale mazzo di fiori con una raccolta fondi. Destinatari sono i professionisti dell’associazione “Oikos – per una comunità solidale”, una realtà nissena nata nel 2016 e finalizzata a offrire un supporto psicologico a tutti coloro che ne hanno bisogno, compresi coloro i quali non hanno le opportunità economiche necessarie da destinare al percorso riabilitativo.

A presiedere l’associazione è Piero Cavaleri, psicologo ormai in pensione ma ancora attento ai bisogni della comunità nella quale vive e sempre pronto a sensibilizzare le “nuove leve” aiutandole a interpretare la professione in senso solidale e sociale. Nulla, in questa associazione, è stato lasciato al caso ma ogni elemento ha una valenza simbolica che trasforma un concetto ideologico in un’azione concreta.

“Oikos”, in greco, vuol dire “focolare domestico” e “comunità solidale” è una definizione volutamente aggiunta per far comprendere come la psicologia, psicoterapia e pedagogia non sono campi che riguardano il singolo individuo ma abbracciano tutta la collettività.

La loro sede è in via Xiboli, all’interno della Casa delle Culture del Volontariato e il numero di telefono al quale contattarli è quello della segreteria del MO.VI. “Potevamo insediarci in qualsiasi locale in città – ha spiegato Piero Cavaleri – ma abbiamo deciso che accogliere in nostri utenti nella sede che racchiude il cuore pulsante del Terzo Settore potesse rappresentare meglio il nostro progetto ‘comunitario’ e, per questo, ringraziamo Filippo Maritato per aver compreso e accolto la nostra iniziativa”.

Per comprendere la valenza di questa realtà bisogna contestualizzarla. Attualmente l’accesso alla psicoterapia è riservato a coloro i quali hanno le risorse economiche per potersi permettere una consulenza privata perché il servizio sanitario non garantisce un accesso gratuito a queste figure. Le persone più fragili, quelle che non possono permettersi di destinare fondi a questo servizio, rischiano di cadere in un baratro senza ritorno. A differenza di altri disturbi fisici, i cui sintomi sono più evidenti o non possono essere accantonati, i malesseri psicologici vengono spesso culturalmente ignorati e sottovalutati.

“Ed è proprio in questo contesto che interveniamo noi di Oikos – ha proseguito il Presidente -. La nostra visione è quella di garantire una sensibilità solidale verso le persone più vulnerabili e accoglierle senza alcuna limitazione”.

Lo sportello di consulenza si attiva su appuntamento. I primi tre incontri sono gratuiti per tutti. Se il professionista riterrà utile proseguire con la terapia al centro clinico solidale allora verrà richiesto l’ISEE. Chi non potrà permetterselo potrà ricevere ugualmente un servizio di psicoterapia in forma gratuita o con costi dimezzati rispetto alle tariffe previste dall’Ordine degli Psicologi.

Sono circa una ventina gli operatori che – con differenti funzioni – operano nell’associazione e una decina sono i professionisti che sostengono attivamente il progetto mettendo a disposizione le proprie competenze per tutelare il benessere dei propri concittadini.

“Sono tante le attività che vorrebbero essere attivate e promosse ma non sempre i fondi consentono di poterle realizzare. Durante il lockdown abbiamo attivato uno sportello online gratuito ma adesso vorremmo ricominciare, in sicurezza, a recuperare il contatto con le persone – ha proseguito Cavaleri -. I contributi che generosamente ci verranno donati con questa raccolta fondi serviranno proprio per promuovere e attivare le nostre realtà e consentirci di essere più performanti a livello mediatico e comunicativo raggiungendo le persone più sole. Tutto ciò che organizziamo e realizziamo è offerto agli utenti gratuitamente senza accedere a finanziamenti pubblici e i contributi ricevuti legalmente dichiarati allo Stato”.

L’impegno dell’associazione non è concentrato esclusivamente alla terapia riabilitativa ma mira a prevenire eventuali disagi, organizzando gruppi di autoaiuto destinati alle famiglie e ai genitori o interventi per contrastare la povertà culturale. Queste iniziative, infatti, aiutano il bambino o l’adolescente a costruirsi una personalità capace di gestire le emozioni e crearsi una cittadinanza attiva. Percorsi che possono rendere l’individuo abile a poter contrastare eventuali difficoltà senza abbandonarsi all’isolamento, la perdita di interesse verso la ricerca di un’occupazione o altre fragilità che coinvolgono i giovani.

“Ringraziamo gli amici del ragazzo protagonista di questa vicenda tragica. Il desiderio di sostenere la nostra associazione ci gratifica perché ci fa capire che l’impegno cha abbiamo portato avanti in questi anni è stato colto dalla città che comprende l’importanza di stare vicino alle persone fragili e la difficoltà di poter raggiungere questo stesso obiettivo con il servizio pubblico – ha concluso Piero Cavaleri -. I professionisti solidali, con il supporto dell’intera comunità, possono sopperire a questa carenza stringendosi attorno a chi ha bisogno. Vogliamo infondere la consapevolezza che la mente umana non è riferibile soltanto al cervello che la esprime e la possiede ma a tutta la comunità che deve supportarla creando un contesto relazionale e interpersonale accogliente e inclusivo. Una persona diventa fragile solo se la comunità non la sostiene adeguatamente. Il nostro percorso associativo segue questa direttiva e mira a camminare al fianco di tutti coloro che ne avranno bisogno”.

Supportare il singolo per educare la collettività. Un percorso di crescita civica che rende la nostra società migliore.

Per contattare l’associazione “Oikos – per una comunità solidale” è possibile accedere alla Pagina Facebook “Oikos – CL” ( https://www.facebook.com/oikos.aps.7 ) o chiamare il numero 0934 584206.

Per aderire alla campagna collettiva di solidarietà da destinare all’associazione Oikos è possibile accedere al link https://www.paypal.com/pools/c/8Bz3PlCOhp e donare il proprio contributo.

Nella foto: alcuni professionisti di Oikos

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