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Caltanissetta, balconi abbandonati su saracinesche decorate. Dov’è la bellezza in Centro Storico?

Redazione 2

Caltanissetta, balconi abbandonati su saracinesche decorate. Dov’è la bellezza in Centro Storico?

Mar, 16/02/2021 - 09:32

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Caltanissetta punta sulla bellezza cercando di ripartire dal centro storico, quello che, ormai da anni, è stato definito “il salotto buono della città”.

Il fulcro primordiale di un Comune, del resto, è sempre stato il Centro Storico ma, per numerosi e diversificati motivi a Caltanissetta è stato abbandonato.

Per cercare di restituire decoro e bellezza, uno degli elementi attrattivi per attività commerciali e visitatori, l’amministrazione comunale ha iniziato a ripulire le strade e i vicoli. E’ partita dalla rimozione, costante e frequente, della spazzatura che, purtroppo, continua a essere abbandonata negli angoli delle strade e al di fuori dei cassonetti preposti.

Ha proseguito realizzando un murales, un enorme cuore pulsante che rappresenta simbolicamente il luogo dal quale ha iniziato a svilupparsi la nostra città e dalla quale è necessario ripartire per un recupero sociale, economico ed edilizio.

Tra le iniziative – avviate dalla precedente amministrazione e concluse dall’attuale – c’è stata anche la valorizzazione di saracinesche abbandonate lungo corso Umberto I. Ben 52 “tele bianche” dislocate tra viale Regina Margherita e via Redentore sulle quali un artista ha dipinto delle frasi di autori celebri invitando il passante a soffermarsi e riflettere.

Molti cittadini si sono chiesti se quest’ultimo intervento fosse sufficiente per restituire decoro e lustro al centro storico. Non tutti, però, sono convinti che questo intervento sia stato efficace e, addirittura, sottolineano l’incremento di una divergenza tra degrado e recupero artistico.

“Ogni mattina apro la finestra e vedo questo – ha commentato una Nissena postando la fotografia sul suo profilo social -. Al di sopra delle saracinesche decorate con le frasi di Sciascia. A fianco dei palazzi delle Vie dei tesori e di fronte gli alloggi nobiliari della principale arteria cittadina della Caltanissetta dell’800. Al confine dei progetti di rigenerazione dell’antico quartiere degli zingari. Esemplare non unico di degrado ed è questo, forse, quello che mi dà più fastidio. Se è vero che abbiamo bisogno di bellezza è questo quello che io devo vedere ogni giorno?”

Il commento si conclude con due domande. La prima evoca una risposta retorica e l’altra, invece, una provocazione che vorrebbe essere accolta e risolta. “Ogni mattina apro la finestra e vedo questo.

Il privato conserva ancora del pudore? E il pubblico?”.

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