Salute

Mussomeli, 100° compleanno di “zi Ferdinando Genco”: “Ringrazio Il Padre Eterno per la salute che mi ha dato”

Carmelo Barba

Mussomeli, 100° compleanno di “zi Ferdinando Genco”: “Ringrazio Il Padre Eterno per la salute che mi ha dato”

Mer, 09/12/2020 - 22:15

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MUSSOMELI – Aveva 93 anni, quando nel mese di dicembre del 2013, in un’assolata giornata invernale, l’arzillo nonnino zi Ferdinando Genco, con passo deciso e con volto sorridente aveva raggiunto la sede della Fraternita di Misericordia, in Piazzale Mongibello, accettando di rilasciare un’intervista, data la sua veneranda età. Assai loquace, parlò con l’autore dell’articolo: una piacevole chiacchierata che si concluse poi con lo scambio degli auguri per le imminenti feste natalizie. Una esistenza formidabile , quella del nonnino zi Ferdinando Genco residente a Mussomeli in Via Tripoli. Compiuti gli studi ginnasiali a Caltanissetta presso il liceo-ginnasio “Ruggero Settimo”, il sig. Genco ha prestato servizio militare come allievo sottufficiale nella Scuola di Pinerolo, ed ha preso parte alla seconda guerra mondiale come sergente di cavalleria nella campagna di Grecia-Albania , nel VI reggimento Lancieri Aosta.

A seguito dell’attacco sferrato a sorpresa contro il suo reggimento da parte dei partigiani greci, il 14\10\1944, il sergente Genco, privato degli indumenti, delle scarpe e di ogni altro effetto personale, insieme ad un manipolo di soldati, per sfuggire alla cattura e alla morte certa, fu costretto a cercare rifugio nei boschi della catena montuosa del Pinto.

Grazie alla sua conoscenza del greco antico, riuscì a comunicare con la gente del luogo e a sopravvivere al freddo e alla fame, trovando ricovero per sé e per alcuni soldati del suo plotone presso le povere famiglie della montagna. Lì, in cambio di durissimo lavoro, potevano almeno avere un riparo e qualcosa per sfamarsi.

Dato ormai per disperso, e poi considerato morto, finalmente nel 1945, riuscì a tornare in patria.

Più tardi venne assunto in Comune, dove svolse il suo compito presso vari uffici, e più a lungo come agente delle IICC, il cosiddetto dazio.

Sposato nel 1952 con la signora Rosaria Piccica,(deceduta nel 2002) ha avuto tre figlie, Rosalia M. Assunta, Calogera M. Catena e Giuseppa M. Gabriella, e sei nipoti, Giovanni, Ferdinando, Antonio, Violetta, Ferdinando Maria e Nicola. E’ bisnonno di Giuseppe e di Marta.

Ha coltivato la sua passione per la fotografia, per la natura e soprattutto per la lettura: ama moltissimo i libri e legge ogni giorno, per intero, il suo quotidiano preferito “La Sicilia”.

Attivo parrocchiano del Carmelo, è stato membro del Gruppo famiglie, e presidente della Confraternita Santa Maria del Monte Carmelo, per conto della quale ha curato la costruzione della tomba sociale negli anni Settanta del secolo scorso.

Devotissimo alla Vergine SS., ha finanziato il restauro della Madonna della Pace, che nel 2019 è stata restituita all’antico splendore e collocata all’interno della chiesa del Carmelo.

Uomo allegro e ottimista, dedicato interamente alla famiglia, intrattiene relazioni cordiali con tutti, e gode della stima dei suoi conoscenti per i suoi alti valori, l’amore per la patria, per la libertà, per la verità, per la cultura, la dedizione alla famiglia, la sua onestà, il rispetto degli altri, la correttezza e la generosità specialmente nei confronti dei più bisognosi.

Cento anni intensi, laboriosi, a volte dolorosi, ma spesi bene, un  bellissimo bilancio di vita: auguri di cuore al sig. Ferdinando.

Domani, 10 dicembre 2020, il grande traguardo. Gli auguri della Redazione del FATTO NISSENO – IL FATTO DEL VALLONE

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