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Sdegno per i sacchetti d’immondizia appesi nella stele che, sulla ss 640, ricorda il giudice Antonino Saetta ed il figlio uccisi dalla mafia.

Redazione 1

Sdegno per i sacchetti d’immondizia appesi nella stele che, sulla ss 640, ricorda il giudice Antonino Saetta ed il figlio uccisi dalla mafia.

Mer, 15/07/2020 - 10:44

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Un episodio tanto grave quanto ignobile, quello verificatosi lungo la SS 640 e più precisamente nel luogo in cui è stata apposta la stele che ricorda l’uccisione del giudice Antonino Saetta e del figlio Stefano. Ignoti hanno appeso due sacchetti di immondizia davanti l’effige che ne ricorda il sacrificio.

Un episodio dai contorni poco chiari che, tuttavia, ha suscitato sdegno profondo. Il sindaco di Canicattì Ettore Di Ventura, a tal proposito, ha diffuso una nota: “Abbiamo provato sdegno quando ieri pomeriggio, passando davanti l’effige fatta erigere in memoria del Giudice Antonino Saetta sulla statale 640 Caltanissetta – Agrigento, abbiamo visto dei sacchetti di rifiuti penzolare dalla scritta riportante il suo nome”.

Il primo cittadino canicattinese ha poi proseguito: “Pur non essendo di pertinenza del nostro territorio, mossi da un sentimento di pietas e di estremo rispetto per l’Uomo e per l’Eroe, abbiamo prontamente contattato i vertici di Anas per segnalare l’accaduto. Con generosa tempestività, una squadra di operai Anas è andata a rimuovere i resti, restituendo al luogo il meritato decoro. Ringraziamo i vertici Anas per l’interessamento e per il celere intervento e auspichiamo che l’episodio non abbia più a ripetersi”.