Salute

Lo studio: “I raggi del sole inattivano il Covid”.

Redazione 1

Lo studio: “I raggi del sole inattivano il Covid”.

Mar, 30/06/2020 - 16:00

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E’ proprio il caso di dire che essere “baciati dal sole” può costituire un alleato prezioso quanto fondamentale nella lotta al Covid 19. A sostenerlo è uno studio condotto da Mario Clerici, docente di Immunologia all’Università di Milano e direttore scientifico del presidio Irccs Santa Maria Nascente della Fondazione Don Gnocchi. Una scoperta italiana che potrebbe aprire nuove prospettive nella lotta al Covid 19.

“Il sole – sostiene il dott. Clerici – invia sulla Terra i fotoni sotto tre lunghezze d’onda di raggi ultravioletti: Uv–A, Uv– B, Uv–C. Questi ultimi sono bloccati dall’ozono nell’atmosfera e non arrivano sulla Terra. Vengono usati, per esempio, dalle lampade per la igienizzazione degli acquari perché è noto il loro potere sterilizzante su virus e batteri. Ci siamo chiesti quindi se gli Uv–C sarebbero stati capaci di inattivare il Sars–CoV–2 nelle goccioline di saliva che trasmettono il contagio”.

L’esperimento è stato condotto diffondendo nelle goccioline di salive tre diversi quantitativi del coronavirus: la dose che si rileva nei soggetti infetti ma asintomatici, quella moltiplicata per dieci che si rileva nel tampone di un paziente con sintomi, e quella moltiplicata per mille presente in un paziente in fin di vita per polmonite da Covid– 19.

Il dott. Clerici ha così riassunto i risultati di questo studio: “Abbiamo riscontrato che basta una tenue dose di Uv–C, pari a 3,4 millijoule per centimetro quadro, per inattivare completamente il virus, anche alle dosi più alte: basta un’esposizione minore di quella irraggiata dalle lampade usate per disinfettare gli acquari. È la prima dimostrazione che gli Uv–C funzionano, e che la quantità che serve è minima. Poi abbiamo ripetuto l’esperimento con gli Uv–A e gli Uv–B, che invece raggiungono la Terra, e il risultato è stato lo stesso”.