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Caltanissetta, chiede tangente: arrestato funzionario pubblico

Redazione

Caltanissetta, chiede tangente: arrestato funzionario pubblico

Mer, 27/05/2020 - 17:01

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E’ l’architetto agrigentino Vincenzo Caruso, 65 anni, il funzionario del Genio Civile di Caltanissetta arrestato per concussione dopo le denunce di un imprenditore, al quale avrebbe chiesto 15 mila euro per non ostacolargli l’esecuzione di un appalto di cui il professionista aveva la direzione dei lavori. Caruso, ex sovrintendente ai Beni culturali di Caltanissetta e direttore della Biblioteca museo Pirandello di Agrigento, nel novembre del 2018 era stato sospeso dalla Regione, quando era a capo dell’ufficio nisseno, perche’ rinviato a giudizio per abuso di ufficio nell’ambito di un’inchiesta che ipotizzava una lottizzazione abusiva nei pressi della Scala dei Turchi.

Questa imputazione, contestata per il periodo compreso fra il 2008 e il 2013, scaturiva dal suo incarico di allora alla Sovrintendenza di Agrigento, dove dirigeva il servizio per la tutela dei Beni paesistici. Il processo e’ arrivato alle battute decisive. Dopo il reintegro, Caruso era stato collocato a capo della sesta unita’ operativa del Genio Civile di Caltanissetta che si occupa di edilizia pubblica e privata. Lo stesso Caruso e’ a processo, sempre davanti al tribunale di Agrigento, per l’accusa di stalking a sfondo sessuale ai danni di una dipendente della Biblioteca museo Pirandello che all’epoca, dal 2009 e fino al 2017, periodo in cui l’avrebbe perseguitata, dirigeva.

Il funzionario della Regione, secondo l’accusa, avrebbe fatto ripetuti apprezzamenti a sfondo erotico e avrebbe avuto atteggiamenti provocatori sul posto di lavoro finalizzati ad avere rapporti sessuali con lei. Al rifiuto della donna, inoltre, sarebbero stati adottati alcuni atti amministrativi a lei sfavorevoli. Come gesti di ritorsione, in particolare, le avrebbe negato alcuni permessi di assistere un familiare ai sensi della legga 104. “Ho denunciato il mio direttore – e’ stato l’atto di accusa della donna in aula – e la Regione anziche’ tutelarmi, ha mandato due ispettori che mi hanno minacciato dicendo che avrei passato guai. Ho subito umiliazioni per anni, non li dimentichero’ facilmente”.

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