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San Cataldo. L’ex consigliere Felice Favata sulle strisce blu: “Si cntemperino le esigenze dell’ente comunale con quelle dei cittadini”.

Redazione 1

San Cataldo. L’ex consigliere Felice Favata sulle strisce blu: “Si cntemperino le esigenze dell’ente comunale con quelle dei cittadini”.

Sab, 28/09/2019 - 13:43

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SAN CATALDO. Sulla questione legata alla reintroduzione delle strisce blu a pagamento per la sosta in alcune zone dell’area urbana, si registra la posizione del già consigliere comunale Felice Favata (nella foto). In una nota, ha sottolineato: <In questi giorni abbiamo appreso dalla stampa che verranno reintrodotte le cd “strisce blu” e di conseguenza la questione tiene banco nell’opinione pubblica, della questione si dibatte fra i cittadini, pertanto ritengo opportuno fare delle riflessioni, in primis come cittadino e poi come ex amministratore della città .
Premetto che le strisce blu, servono e favoriscono l’ordine nella viabilità cittadina, tuttavia San Cataldo ha già un’esperienza in tal senso che non è ben ricordata dagli abitanti, per le modalità del servizio stesso e per eccessi di potere che talvolta venivano perpetrati>. Secondo il consigliere: <In realtà, da quanto si apprende dalla stampa e dalla delibera pubblicata nell’albo pretorio del comune di San Cataldo, la tariffazione oraria prevista sarà di euro 0,60 IVA compresa (con possibilità di frazionamento di 20 minuti pari ad euro 0,20 IVA compresa ). L’applicazione prevede nel periodo invernale dal 1 di ottobre al 30 aprile dalle ore 08,00 alle ore 13,00 e dalle ore 16,00 alle ore 20,00; per il periodo estivo dal 1 maggio al 30 settembre dalle ore 08,00 alle ore 13,00 e dalle ore 17,00 alle ore 22,00 con eccezione delle giornate festive e domenicali, tale previsione, nello specifico quella che va dall’1 maggio al 30 settembre appare iniqua nella misura in cui l’orario è protratto fino alle ore 22.00, tale misura sarebbe, a parere dello scrivente, giustificata qualora San Cataldo fosse una meta balneare o a forte vocazione turistica, ma ahimè la nostra amata città non è né l’una né l’altra>. Sempre secondo l’ex consigliere: <Altro punto che suscita riflessione è quello degli enormi disagi che si provocherebbero ai residenti ed alle attività commerciali che insistono nelle vie individuate per gli stalli a pagamento, non si può costringere un residente (già oberato di tasse) a farsi un abbonamento periodico per parcheggiare sotto casa sua! Poi la questione assume carattere pubblicistico, nella misura in cui ci si chieda a chi andranno a finire i proventi della sosta. Sarebbe di certo più opportuno che gli introiti entrassero totalmente nelle casse comunali, quindi con una gestione del tutto interna all’Ente, al fine, quanto meno, di agevolare la risoluzione del deficit economico. Peraltro, con una gestione interna da parte del Comune stesso, si potrebbe favorire il fenomeno dell’assunzione di giovani e meno giovani come ausiliari del traffico.
Mi rendo conto che per la risoluzione di alcuni sopracitati aspetti occorre l’individuazione di norme e procedure che necessitano di ulteriori tempi>. Da qui l’invito ai Commissari straordinari a valutare ogni azione <contemperando le esigenze dell’Ente con quelle dei cittadini>.

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