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Rifiuti: in Sicilia differenziata oltre 39%, male Catania e Palermo. Nel nisseno, brilla Villalba: 83,9%

Redazione

Rifiuti: in Sicilia differenziata oltre 39%, male Catania e Palermo. Nel nisseno, brilla Villalba: 83,9%

Lun, 09/09/2019 - 12:18

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Cresce la percentuale di raccolta differenziata in Sicilia. Nei primi quattro mesi del 2019 la media regionale si e’ attestata sul 39,05 per cento con il picco di aprile quando ha toccato quota 39,5. I dati sono stati raccolti dal dipartimento regionale Acqua e Rifiuti sulla base delle comunicazioni periodiche dei Comuni. Il governo regionale ha cosi’ ottenuto un sensibile aumento di 17 punti percentuali in un anno e mezzo di lavoro grazie a un’azione di pressing sugli enti locali e di disponibilita’ e collaborazione. E tutto questo nonostante – viene sottolineato da Palazzo d’Orleans – sequestri, guasti e problemi finanziari abbiano bloccato il funzionamento di diversi impianti che trattano l’umido, la parte piu’ consistente della differenziata. Vanno male le Citta’ metropolitane: Palermo e’ al 19 per cento in questo primo scorcio del 2019, a Messina la media e’ del 21,5 per cento, mentre a Catania si e’ all’11,5 per cento. Il governo sta lavorando per aiutare queste aree che incidono pesantemente sulla media regionale.

– Un Comune su tre ha gia’ raggiunto la soglia richiesta dall’Europa del 65 per cento, mentre una quarantina di enti locali e’ a ridosso dell’obiettivo richiesto. C’e’ poi un’ampia fetta di Comuni con trend in crescita e raccolta differenziata sopra il 50 per cento: in pratica, nel complesso la meta’ dei Comuni siciliani e’ promossa a pieni voti. Gli uffici di viale Campania a Palermo spiegano che i dati sono ritenuti attendibili e lo scostamento anche in passato e’ stato di pochi decimali. L’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilita’, Alberto Pierobon, spiega che “il percorso intrapreso e’ ormai chiaro e nei prossimi mesi dovrebbe vedere la situazione normalizzarsi. La raccolta differenziata e’ in continua crescita e stiamo accompagnando Comuni e ambiti territoriali nella definizione dell’impiantistica. Scontiamo ancora crisi locali dovute a guasti e inceppi, ma contiamo il prossimo anno di trovarci di fronte a un quadro che dovrebbe consentire di far fronte a ogni tipo di problema”. E’ Contessa Entellina il Comune col risultato migliore nel 2019: la piccola localita’ del Palermitano e’ riuscita a ottenere una media del 92,7 per cento. Seguono Longi (Messina) al 90,5 per cento; Calamonaci (Agrigento) all’89 per cento; San Cipirello (Palermo) all’87,8 per cento; Rometta (Messina) con l’86,7 per cento; Mazzarrone (Catania) 84,5 per cento; Villalba (Caltanissetta) 83,9 per cento; Villafranca Sicula (Agrigento) 83,5 per cento; Montedoro (Caltanissetta) 83,3 per cento; Misilmeri 83,2 per cento. Tra i capoluoghi spicca Agrigento con il 65,6 per cento di differenziata. Tra le Province, invece, al primo posto c’e’ Ragusa con una media, in questi primi mesi di quest’anno, del 58,1 per cento, seguita dall’Ennese al 55,5 per cento e dal Trapanese al 55,3 per cento. Sono 45 i Comuni che, invece, navigano nei bassifondi della classifica con meno del 30 per cento. “Sono compiaciuto – sottolinea il dirigente generale del dipartimento Acque e Rifiuti, Salvo Cocina – per il dato di costante crescita che conferma che dopo anni di rilassatezza e di disattenzione la linea dura, ma collaborativa, adottata con i comuni e le Srr nel rispetto dei ruoli e la costante attenzione verso i numerosissimi problemi e le emergenze sta dando i suoi frutti. Ringrazio per la collaborazione tutti gli amministratori e i tecnici comunali”. In riferimento soprattutto ai gravi ritardi nelle Citta’ metropolitane Palermo, la Giunta sottolinea che sta lavorando per aiutare queste aree che incidono pesantemente sulla media regionale. L’assessore Pierobon ha ricevuto notizie positive dal ministero dell’Ambiente sullo sblocco di 16 milioni di euro per potenziare la raccolta differenziata e ha ricevuto rassicurazioni sulla possibilita’ che queste somme siano disponibili gia’ a settembre.

 Si tratta di un vecchio accordo che risale al 2011 e che aveva messo a disposizione queste risorse, di cui pero’ ne e’ stata spesa solo una minima parte. “Questa volta – spiega Pierobon – ho chiesto che le somme vengano erogate non a pioggia o per campagne di comunicazione, ma per attivita’ piu’ operative. In sostanza, l’obiettivo e’ quello di favorire i Comuni con maggiori difficolta’ consentendo l’acquisto di isole ecologiche, compattatori e attrezzature utili al servizio”. Intanto, si e’ tenuto il Tavolo tecnico con il ministero dell’Ambiente, chiesto anche nei mesi scorsi dal presidente Nello Musumeci, per discutere delle difficolta’ e dei possibili rimedi per aumentare le percentuali di differenziata soprattutto nelle grandi citta’ dell’Isola. Oggi le strutture esistenti riescono a fronteggiare ampiamente il fabbisogno di circa 400 mila tonnellate l’anno di organico da trattare, ma restano alcune criticita’ su cui il governo lavora senza sosta. Sono presenti 14 impianti di trattamento della frazione umida, 8 privati e 6 pubblici. A seguito di irregolarita’ accertate a vario titolo da Noe, Arpa, Asp e Province, o di provvedimento giudiziario, abbiamo due impianti fermi da mesi, Sicilfert e Giglione, e altri a ritmo ridotto o che si sono fermati per manutenzione (Raco e Ofelia). Raco ha riaperto il 10 agosto e progressivamente tornera’ a regime nel giro di una settimana. Situazione in divenire quella di Sicilfert, in attesa dell’Aia e oggi limitata da alcune prescrizioni dell’Arpa. Il governo Musumeci ha dato input di finanziare e avviare a realizzazione, in via sostitutiva delle Srr inadempienti, quattro nuovi impianti di trattamento dell’umido in avanzata fase di progettazione – Casteltermini, Ravanusa e Calatafimi-Segesta – mentre per Vittoria i lavori saranno completati entro fine mese. In corso anche il tentativo di recuperare somme per riavviare il Polo di Castelvetrano (chiuso a causa del fallimento dell’Ato e prossimo a essere rilevato dai Comuni trapanesi) e per potenziare gli impianti di Sciacca e Castelbuono. In giunta sono stati deliberati negli ultimi mesi oltre 160 milioni di euro per destinarli alla realizzazione di nuovi impianti pubblici, in particolare nella Sicilia orientale che ne risulta maggiormente sfornita. Soddisfatto il presidente della Regione, Nello Musumeci: “Constatare che, in poco piu’ di un anno e mezzo, abbiamo quasi raddoppiato lo scarsissimo dato del venti per cento, trovato al nostro insediamento, e’ la conferma che il percorso avviato e’ quello giusto. Anche se siamo ancora lontani dal minimo del 65 per cento stabilito dalla legge, sono fiducioso che continuando cosi’, con questo ritmo, entro qualche anno non avremo piu’ nulla da invidiare alle altre Regioni italiane. Pero’ serve lo sforzo congiunto di tutti”.

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