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Sequestro di 63 milioni di euro: coinvolti i noti imprenditori gelesi della famiglia Luca

Redazione

Sequestro di 63 milioni di euro: coinvolti i noti imprenditori gelesi della famiglia Luca

Lun, 01/07/2019 - 12:07

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Il Gico del nucleo polizia economico finanziaria di Caltanissetta, coordinato dalla Dda, ha eseguito sette ordinanze cautelari, di cui tre arresti e quattro divieti di dimora nelle province di Caltanissetta e Ragusa, oltre ad una confisca di beni e imprese per 63 milioni di euro nei confronti di imprenditori gelesi attivi nei settori della vendita di auto di lusso e immobiliare. L’indagine, partita nel giugno del 2014 a seguito di alcune dichiarazioni di collaboratori di giustizia, riguarda noti imprenditori gelesi della famiglia Luca, i quali, negli anni, hanno sviluppato compartecipazioni economico-finanziarie con esponenti mafiosi del clan Rinzivillo. Le indagini, spiegano gli inquirenti, fotografano oltre un ventennio di contiguità mafiosa, nel corso del quale si è registrato un anomalo e consistente sviluppo delle imprese riconducibili ai soggetti proprio grazie ai rapporti con esponenti di rilievo di Cosa nostra. Gli accertamenti economico patrimoniali, infatti, hanno dimostrato che parte dei capitali provenienti dalle attività criminali della famiglia Rinzivillo sono stati investiti in modo organico e stabile nelle aziende della famiglia Luca permettendo così una compenetrazione dell’economia mafiosa con quella legale.

I primi contatti tra la famiglia Rinzivillo e i Luca risalgono alla fine degli anni ’90, quando esponenti del clan mafioso gelese hanno iniziato a consegnare agli imprenditori somme provenienti da attività illecite da riciclare attraverso le aziende di famiglia. Grazie a tali affari si sono concretizzati, nel tempo, sproporzionati investimenti immobiliari e nel settore del commercio di auto, che hanno permesso agli imprenditori di affermarsi come importante gruppo economico. I contatti dei Luca con la criminalità organizzata negli anni si sono anche estesi ad alcune famiglie mafiose di Catania, quali i Mazzei (detti i Carcagnusi), i Carateddi ed i Santapaola. I complessi accertamenti bancari, eseguiti dal Gico di Caltanissetta nei confronti di tutti i componenti della famiglia Luca, hanno inoltre dimostrato plurime condotte di riciclaggio.

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