«Le parole stanno a zero, dopo un anno alla Sicilia servono soltanto fatti. Un conto è il fondo Salva imprese, da ritenersi ancora insufficiente, tutt’altra storia è invece il completamento delle opere infrastrutturali lasciate nel pantano». Lo dichiara l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, rispondendo alla presa di posizione del deputato regionale Giancarlo Cancelleri che ha lanciato l’accusa di «fare allarmismo» dopo la ricostruzione pubblicata oggi dal Giornale di Sicilia.
«Se da una parte – puntualizza l’esponente del Governo Musumeci – è doveroso pagare le imprese e le maestranze per il loro lavoro, per altro verso la Regione Siciliana pretende che i due grandi cantieri della Palermo-Agrigento e della Caltanissetta-Agrigento vengano completati entro un anno e mezzo. Da ultimo per l’intero pomeriggio di giovedì scorso a Roma – riporta Falcone – abbiamo discusso della situazione con i vertici dell’Anas, ponendo il mese di settembre come termine perentorio per la ripartenza effettiva dei lavori. Attendiamo che le due società Empedocle 2 e Bolognetta presentino il piano industriale e solide garanzie. In caso contrario, non escludiamo azioni risolute al fianco dei rappresentanti del territorio, delle imprese e dei lavoratori».
«Dispiace – conclude l’assessore Falcone – che il collega Cancelleri si sia risentito per una presa di posizione che, lungi da intenti allarmistici infondati, fornisce invece un quadro assai realistico della vicenda».