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Mussomeli, falso profilo su FB e viene annunciata denuncia

Carmelo Barba

Mussomeli, falso profilo su FB e viene annunciata denuncia

Ven, 11/01/2019 - 07:45

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MUSSOMELI – Preso di mira con un post scritto sul social dal fantomatico “Saverio Bonanno”  (personaggio  ben descritto nel “giallo” del giornalista Roberto Mistretta), il cognato del sindaco Filippo Genco replica, immediatamente, rispondendo in modo dettagliato, a quanto scritto sul suo conto dall’autore del post. A prescindere dal seguito che avrà l’episodio, così il falso Bonanno ha postato sul social alle 00.08 del 9 gennaio 2019:  “Da un po di tempo non frequentavo Mussomeli bel paese dove ho diversi amici. Durante le vacanze di Natale sono andato a trovare un mio caro amico con cui ho trascorso due giorni meravigliosi. Mi ha raccontato storie che pensavo non potessero più verificarsi nel 2018, storie di assurda soverchieria. Si mormora in questo paese che il commissario dell’IPAB Sorce Malaspina prima di dare i beni di proprietà dell’Opera Pia al Comune di Mussomeli, abbia tolto un terreno in affitto ad un anziano signore di oltre 80 anni per darlo senza nessuna procedura di evidenza pubblica alla madre del cognato del sindaco certo Filippo Genco. Se questo è vero è gravissimo, alla faccia della trasparenza amministrativa. non preoccupatevi faro sul caso le mie belle indagine e vi terro informati. Alla prossima”. Tale  post è stato taggato   su altri profili, alcuni dei quali hanno preso le distanze.  Questa la risposta di Filippo  Genco:       “ Egregio Signor Bonanno o chiunque si nasconde dietro questo nominativo, Lei si è permesso di chiamare in causa me e la mia famiglia accusandoci di essere protagonisti di fatti gravissimi e non trasparenti. Evidentemente i suoi suggeritori le hanno dato informazioni non corrette considerato che la mia famiglia non ha usurpato niente a nessuno: il Commissario dell’IPAB Malaspina, nominato dal Governo Crocetta per la liquidazione dell’ente (e quindi in alcun modo collegato con il Comune di Mussomeli) ha eseguito una generale azione di ricognizione dei fondi di proprietà dell’IPAB e soprattutto ha provveduto al recupero dei tanti crediti vantati per il mancato pagamento dei canoni di affitto da parte di moltissimi conduttori. Nel caso specifico da Lei citato, il Commissario ha rescisso il contratto di affitto con il precedente conduttore stante la sua persistente morosità nel pagamento del canone dal 2009 al 2015 e solo dopo avere atteso per oltre un anno il pagamento delle somme intimate.  Successivamente il fondo è stato proposto in affitto all’azienda agricola confinante da tre lati con il fondo in questione (nella specie mia madre), la quale si è fatta anche carico dei canoni non pagati dal precedente conduttore (dal 2009 al 2015), evitando tra l’altro, che quest’ultimo fosse oggetto di una azione di recupero delle somme. Tali passaggi sono avvenuti nella massima trasparenza e nel rispetto delle forme di legge a cui era sottoposto l’IPAB.    Pertanto le sue accuse sono gravemente calunniose perché totalmente infondate. Di quanto da me riferito sopra posso dare prova documentale a Lei ed anche ai suoi suggeritori, e in ogni caso provvederò oggi stesso ad inoltrare denuncia alla polizia postale così potremmo una volta per tutte chiarire nelle dovute sedi giudiziarie questa vicenda e togliere così ogni argomento a quei poveri frustrati, incapaci e miserabili che cercano di ledere l’immagine mia e di mio cognato sindaco attraverso queste meschinità”. Botta e risposta, dunque, sul social  ed il “Saverio Bonanno” aggiunge:  “Egregio Sig. Filippo Genco non capisco perché lei si sia scaldato tanto visto che la mancata trasparenza non era da parte sua ma da parte del commissario Sig. Roberto Lauricella. Legga bene il mio post. Poi se vuole procedere alla denuncia ben venga almeno così il commissario ci spiegherà come mai non ha proceduto a fare un bando di evidenza pubblica come fanno le altre IPAB e dopo poteva assegnarli a parità di condizione a sua mamma in quanto confinante. Niente di personale con lei”.