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Marianopoli, diffamazione ed arriva la condanna per l’ex sindaco

Redazione

Marianopoli, diffamazione ed arriva la condanna per l’ex sindaco

Sab, 15/09/2018 - 05:15

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MARIANOLI – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa relativo alla condanna dell’ex sindaco Calogero Vaccaro per avere diffamato nel 2013 l’Amministrazione Comunale in carica, dipendenti comunali e privati cittadini.

“I sottoscritti (Carmelo Montagna, Salvatore Noto, Maria Antonietta Vullo, Maria Tumminaro, Salvatore Lombardo, Francesco Montagna, Santo Cannella, Luigi Cannella (1973) e Luigi Cannella (1981) comunicano che Il Giudice del Tribunale di Caltanissetta Dott.ssa G. Figliola all’udienza del 6 settembre 2018, dopo avere assolto la Giunta Municipale di Marianopoli, all’epoca dei fatti (2013) costituita dal Sindaco Prof. Carmelo Montagna, dal vice Sindaco Ins. Salvatore Noto e dagli Assessori: Prof.ssa Maria Antonietta Vullo, Ins. Maria Tumminaro e dal sig. Angelo Panepinto, per la distribuzione dei volantini di critica politica all’ex Sindaco Geom. Calogero Vaccaro, perché il fatto non costituisce reato, CONDANNAVA quest’ultimo a MESI SEI DI RECLUSIONE oltre al pagamento delle spese processuali per il REATO DI DIFFAMAZIONE commesso in occasione del suo comizio pronunciato il 28.7.2013 nella Piazza Garibaldi di Marianopoli.    E’ stato lo stesso, inoltre, condannato:    1) al risarcimento del danno che sarà determinato in sede civile in favore dei componenti della predetta Giunta, dell’ex Responsabile degli Affari Generali avv. Salvatore Lombardo, del Responsabile dell’Ufficio Tecnico arch. Montagna Francesco, del Responsabile dell’ufficio dei Vigili Urbani P.I.  Santo Cannella e del Geometri Cannella Luigi (1973) e Cannella Luigi (1981).    2)  al pagamento delle spese processuali sostenute dagli stessi che vengono liquidate complessivamente in euro 5.000 oltre accessori di legge se dovuti.    L’avv. Walter Tesauro aveva chiesto una sentenza esemplare per evitare in futuro che si potesse diffamare impunemente.    Una  sentenza che seppure non restituisce la completa serenità dei diffamati e non allevia certo la sofferenza, il disagio e il malessere provato dagli stessi durante il comizio e dopo in questi lunghi cinque anni di processo, attenua molto i pregiudizi sofferti  e l’angoscia per la propria reputazione, dignità e onore calpestati nell’occasione del comizio di cui sopra, peraltro, pubblicato in parte on line per  più di due anni su YOU Tube con il titolo inequivocabile: “E venne il Giorno della Civetta …Capo M.  (Il Coraggio di Denunciare)”.    La condanna poi al risarcimento del danno da stabilire in sede civile è il giusto e sacrosanto riconoscimento del danno morale ed esistenziale subito da tutti. Marianopoli 12.9.2018”

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