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Mussomeli, Festa patronale. l’intervista a Padre Leonardo: ”cresca la nostra fede con gioia e profondità”

Carmelo Barba

Mussomeli, Festa patronale. l’intervista a Padre Leonardo: ”cresca la nostra fede con gioia e profondità”

Mar, 05/09/2017 - 12:27

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MUSSOMELI – “Nel programma della festa, in realtà non manca nulla degli ingredienti della festa”. Cosi Padre Leonardo, nell’intervista per il fatto Nisseno – Fatto del Vallone. “rilasciata, in occasione dei festeggiamenti patronali dell’8 e 15 settembre. “Forse manca una partecipazione più profonda del rapporto di fede tra ogni fedele e la Vergine : la processione ci sarà, e tutte e due, vi sarà la banda, ci sono le luminarie, ci sono i predicatori, io non lo so come si faccia a divulgare voci contrarie a tutte queste realtà. Penso che la festa sia, soprattutto, interiore, e riguarda un rapporto personale e comunitario con la Madonna, tutte le altre cose sono realtà transitorie che possono aiutarci fino ad un certo punto e che, in un certo senso, rientrano in quelle possibilità che non sempre sono raggiungibili, attingibili allo stesso modo e secondo gli stessi paradigmi”. Ad una domanda sull’ aspetto devozionale verso la Madonna dei Miracoli, Padre Leonardo ha così risposto: “I mussomelesi avevano succhiato la devozione alla Madonna con il latte materno. Ora, così precisa, non la farei più questa affermazione”. ”Ci sono tantissime persone fedeli che vivono il loro rapporto con la Madonna, però, mi sono accorto che, in realtà, tantissime persone sono un’apparenza esteriore e basta. Dico che bisogna lavorare ancora di più perché la devozione alla Madonna corrisponda al Vangelo e non sia negazione del Vangelo. Per quanto riguarda la tradizione , ha continuato Padre Leonardo, io penso che per tradizione bisogna intendere questo affetto profondo da tramandare da una generazione all’altra, non irretirsi in alcune apparenti manifestazioni , che, così come sono passate tante altre, debbono passare anche quelle che non corrispondono più alle sensibilità del nostro tempo, alla possibilità economica, e a tutte le altre cose, senza escludere che chi prepara la festa della Madonna non è una Pro Loco, è una comunità ecclesiale e deve sottolineare alcuni valori e deve credere e deve tendere sempre di più ad istaurare un rapporto più sincero, più vivo, più radicato con la Madonna”. Il rettore così ha continuato nell’intervista: “L’elemento che mi aiuta di più a rimanere sereno, è innanzitutto, la partecipazione della gente, sia al mattino che alla sera, all’Adorazione e a tutto quanto il resto; ci sarà anche la parte di attenzione sociale attraverso l’accoglienza agli ammalati; in fondo, dovremmo badare molto di più a fondare il nostro rapporto tra noi come comunità mussomelese con la Vergine. Dovremmo dare segno vero concreto di una devozione matura. Io ho visto persone anche grandi che fanno consistere la loro devozione a ricordi e a ripresentazioni di realtà di quando erano bambini; un uomo di quarant’anni, ha concluso Padre Leonardo, non può mettere una camicia di quando aveva sei anni, e così è la fede che ha bisogno di rinnovarsi e crescere con noi. Questo soltanto vorrei mandare come messaggio ai mussomelesi : che cresca la nostra fede, con gioia, e con quella profondità che il Signore stesso si attende da noi”.

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