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La proposta del Centro Democratico per una soluzione progressista della questione siciliana

Redazione

La proposta del Centro Democratico per una soluzione progressista della questione siciliana

Lun, 19/06/2017 - 18:54

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Il Centro Democratico siciliano parteciperà sabato prossimo a Napoli con Tabacci e Pisapia all’Assemblea nazionale con la quale CD confluirà in “Campo Progressista”, del quale è co-fondatore, nell’intento di costituire anche in Sicilia una vasta convergenza di forze politiche e civiche, a partire dalla ricomposizione del centrosinistra intorno ad una candidatura “civica”.
Sulla crisi siciliana, analizzata nel corso di due riunioni circoscrizionali tenute a Palermo e Catania, è stato redatto il seguente documento politico programmatico, come proposta diretta agli interlocutori politici e civici, ma soprattutto ai siciliani che vogliono voltare pagina, con un progressismo vero, mirato a rimuovere i vincoli che inchiodano la Sicilia alle sue disastrose condizioni attuali.

1- All’atto della costituzione dell’ultimo governo regionale siciliano, dimostratosi incapace di affrontare i problemi veri e infine miseramente annegato in un mare di scandali e di rissose banalità, il Centro Democratico aveva avvertito gli alleati che la fallimentare sequenza dei governi di Crocetta andava interrotta fin da allora con le dimissioni in massa dall’ARS, al fine di evitare ulteriori danni alla Sicilia con la corresponsabilità di tutto il centrosinistra.

2- La tardiva resipiscenza dei soggetti che ora ammettono quell’errore (taluni erano stati proprio gli “inventori” di Crocetta!), consente di riprendere quella stessa via. Non basta infatti ritirarsi dal governo, abbandonando tutto nelle mani del principale responsabile,  ma urge avviare la RICONCILIAZIONE con i siciliani esasperati e il RECUPERO di CREDIBILITÀ presso gli interlocutori esterni, attraverso una DISCONTINUITA’ netta con gli ultimi catastrofici governi, rimarcandola con l’istituto della SFIDUCIA e il conseguente SCIOGLIMENTO di un’Assemblea/complice -opposizioni comprese- peraltro da tempo paralizzata ed ormai prossima alla scadenza.

3- Con la stessa finalità di RICOSTRUIRE IL RAPPORTO DI FIDUCIA CITTADINI-PARTITI-ISTITUZIONI e interpretando il diffuso rigetto verso l’attuale classe dirigente, appare coerente ed efficace che i partiti chiedano ai DEPUTATI USCENTI di fare UN PASSO INDIETRO. Ciò al fine di favorire  l’avvicendamento di una CLASSE DIRIGENTE del tutto NUOVA E CREDIBILE, incaricata di attuare una drastica RIMOZIONE del soffocante ACCENTRAMENTO POLITICO-BUROCRATICO-CLIENTELARE arroccato nell’attuale Regione, con un nuovo assetto istituzionale che riparte dai territori, riorganizzando una più moderna e funzionale governance territoriale intorno alle  CITTA’ METROPOLITANE, dopo l’accertato FALLIMENTO di questa autonomia regionale.

4- Questi due primi obiettivi – nuova classe dirigente credibile e scardinamento del blocco clientelare politico-burocratico mediante una radicale riforma dell’istituto regionale – risultano propedeutici di un PROGRAMMA CONCRETAMENTE PROGRESSISTA, di cambiamento verso la COMPETITIVITÀ e lo SVILUPPO SOLIDALE, rendendo  efficiente ed attrattivo il sistema siciliano, a partire da una moderna INFRASTRUTTURAZIONE, sia per ottenere INVESTIMENTI e nuova OCCUPAZIONE  che per arginare l’esodo e favorire il ritorno di migliaia di giovani, costretti a realizzare i loro progetti di vita a sostegno di sistemi concorrenti. Lo sviluppo diffuso costituisce altresì un CONTRASTO della CRMINALITÀ ORGANIZZATA più efficace di quello spesso parolaio e strumentalizzato fin qui ostentato, bonificando in profondità l’humus economico e culturale da cui quella si alimenta.

5- Solo così la Sicilia si potrà RIPOSIZIONARE nel mutato scenario globale, cogliendo le enormi potenzialità di PIATTAFORMA AVANZATA DELL’EUROPA al centro del CROCEVIA MEDITERRANEO, tornato centrale rispetto ai nuovi equilibri geo-economici e intorno al quale va realizzato un grande PIANO INTERNAZIONALE DI SVILUPPO, per assorbire ed orientare in positivo l’altrimenti NON PIÙ SOSTENIBILE PRESSIONE MIGRATORIA.

6- L’occasione di ricostituire e far crescere la qualità della politica e delle istituzioni in Sicilia in occasione delle imminenti elezioni regionali non si può BRUCIARE con  CANDIDATURE pur prestigiose, ma di SIGNIFICATO SOSTANZIALMENTE COMMISSARIALE, calate DALL’ALTO come rassegnato COPERCHIO sull’incapacita’ di scegliere e di migliorarsi dei partiti, ma si deve piuttosto ATTINGERE DALLA SOCIETÀ SICILIANA la nuova CLASSE DIRIGENTE, fin qui allontanata dal degrado della politica ma indispensabile per costruire un futuro diverso e duraturo anche per la Sicilia.

7- Ciò richiede una VASTA COALIZIONE che, a partire dalla RICOMPOSIZIONE DEL CENTROSINISTRA, ma aperta anche agli autentici MOVIMENTI CIVICI, possa realizzare questo PROGETTO PROGRESSISTA, mirato a rimuovere i vincoli che impediscono il cambiamento, anche per  contrastare efficacemente e alla radice l’ondata di protesta cieca che, sommergendo la Sicilia, minaccia di travolgere la democrazia nell’intero Paese.