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Consiglieri comunali tablet dotati, Alaimo e Petrantoni: “12.000 euro sprecati”

Redazione

Consiglieri comunali tablet dotati, Alaimo e Petrantoni: “12.000 euro sprecati”

Mer, 19/04/2017 - 21:28

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I consiglieri comunali Valeria Alaimo del gruppo misto e Salvatore Petrantoni di Caltanissetta Protagonista intervengono congiuntamente sulla scelta della Presidente del consiglio comunale Leyla Montagnino di acquistare i tablet ai colleghi consiglieri, scelta che trova riscontro nella Determina dirigenziale n. 328 del 29/12/2016 “Noleggio a lungo termine di n° 30 tablet con sim da 20 giga per l’ufficio di presidenza da destinare ai consiglieri comunali”.

<< Nelle premesse dell’atto si afferma- dicono i due consiglieri- che “nell’ambito dell’attività dell’ufficio di presidenza del consiglio occorre dotare tutti i consiglieri di un tablet con relativa sim con traffico dati per meglio assolvere il ruolo istituzionale dando la possibilità di ricevere tutte le convocazioni,le circolari, giusta comunicazione del 27/12/2016”. Sempre dall’atto a firma dirigenziale apprendiamo che la somma spesa è di 4.000 euro per l’anno 2016 e di altri 4.000 per il 2017 e ulteriori 4.000 per il 2018, per un totale quindi 12.000 euro; la copertura finanziaria è assicurata dal capitolo 1900 del bilancio comunale, capitolo assegnato alla gestione del presidente del consiglio.>>

<< Il contenuto della determina ci lascia perplessi in più punti – dichiarano i 2 consiglieri di opposizione Alaimo e Petrantoni- convincendoci ulteriormente che la scelta fatta di rinunciare ai tablet è cosa e giusta oltre che rispettosa dei nostri concittadini che vedono spendere futilmente i soldi del bilancio comunale. Il primo punto è questo: se la dotazione informatica del consiglio è dovuta per l’espletamento del mandato perchè non distribuire i tablet il giorno dopo l’insediamento e non a distanza di quasi 3 anni dall’elezione. Ed ancora perchè avere la necessità di acquistare un tablet ai consiglieri, tutti possessori di telefonini di ultima generazione, tablet e pc, ma non inserire alcun programma volto alla fruizione degli atti amministrativa richiamati dalla determina dirigenziale. Molti colleghi hanno lamentato di non riuscire ad aprile la mail, ordinarie e pec, e leggere il contenuto delle stesse: può il semplice acquisto di un tablet migliorare la situazione o sarebbe stato più opportuno prima capire se i problemi riscontrati sono dovuti all’utilizzo da parte dell’ufficio di presidenza del consiglio di programmi di scrittura non codificabili dai sistemi operativi più usati. Se quest’ultimo fosse il problema l’acquisto del tablet che soluzione sarebbe se non uno sperpero di denaro inutile, cosa che è a prescindere dalla risposta.

La somma di 12.000 euro poteva essere impegnata diversamente, ad esempio consentendo ai cittadini di conoscere cosa i loro rappresentanti producono nella istituzione in cui sono stati eletti. E’ stato più volte chiesto di creare una banca dati con tutti gli atti prodotti in questi 3 anni da ogni sinolo consigliere, ma questo non è stato realizzato. Da anni appare nella sezione del sito istituzionale del comunale dedicata all’attività dei consiglieri comunali la scritta “spazio in lavorazione”, con buona pace di chi fosse interessato a sapere cosa i sottoscritti ad esempio hanno prodotto per la loro città e se le loro istanze e interrogazioni hanno avuto un riscontro favorevole o meno.

Una informazione dobbiamo dare ai cittadini su quanto accaduto. Mesi fa nelle stanze delle commissioni consiliari “girava” un foglio con cui la Presidente del consiglio chiedeva ad ogni consigliere se voleva o meno che in suo favore l’ente acquistasse il tablet. gli scriventi, ed ad onor del vero anche altri colleghi, hanno manifestato chiaramente la volontà di non volere godere di questo benefit “acquistato” con soldi pubblici ma nonostante la richiesta preventiva la presidente ha provveduto all’acquisto di 30 tablet.
Il nostro NO consapevole e per il bene della città è stato dunque ignorato, forse per giustificare la “voglia” di alcuni colleghi o per omologarci e renderci apparentemente tutti uguali? Noi non ci stiamo, perché non siamo tutti uguali, ed i cittadini lo devono sapere.

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