Salute

Lorenzo Tricoli “l’ultimo dei picconatori”

Michele Spena

Lorenzo Tricoli “l’ultimo dei picconatori”

Ven, 18/11/2016 - 14:53

Condividi su:

Da circa un anno e mezzo non fa più parte del civico consesso del Comune di  Caltanissetta anche se l’ex picconatore Lorenzo Tricoli dalla finestra del suo studio, posta al quinto piano, continua ad osservare la vita politica ed istituzionale della città. Un consiglio comunale, dove rispetto gli anni passati, non emerge una leadership né di maggioranza né tanto meno d’opposizione.

Per più di vent’anni Lorenzo Tricoli è stato impegnato nella vita politica ed istituzionale, prima da segretario provinciale dell’Udeur, poi come sindaco di Sommatino e da ultimo come consigliere comunale di Caltanissetta. Vista la sua esperienza politica abbiamo voluto chiedergli la sua opinione sull’attuale fase politica che vive Caltanissetta.

“La scelta di non ricandidarmi a ricoprire uno scranno a palazzo del Carmine, dettata da una precisa scelta fatta dalle forze politiche che componevano la coalizione che poi è  risultata vincente alle stesse elezioni – afferma Tricoli – oggi più che mai mi da la possibilità di potere affermare, che la volontà politica dei leader di partito era soltanto quella di vincere le elezioni ma al contempo di eliminare politicamente le voci scomode all’interno del civico consesso e soprattutto abbassare, con specifico riguardo, il livello politico istituzionale”.

Ci spieghi meglio cosa intende con queste affermazioni?

“Semplice, i partiti che inizialmente pensavano di governare la coalizione che faceva capo al sindaco Giovanni Ruvolo, erano convinti che una volta vinte le elezioni avrebbero potuto dettare i tempi delle scelte amministrative”.

A quali partiti si riferisce?

“In modo particolare al Pd e all’Udc che, ahimè, hanno fatto i conti senza l’oste poiché il sindaco Ruvolo una volta eletto ha imposto scelte e uomini che hanno trovato impreparate le stesse forze politiche. La prova di questa mia affermazione è testimoniata dalle scelte amministrative del primo anno che ritengo non siano state condivise minimamente con la stessa maggioranza che comunque lo ha fatto eleggere sindaco”.

Ma il Sindaco non è eletto direttamente dai cittadini?

“Sino a quando la legge elettorale prevederà la scheda unica, nessuno potrà mai affermare che le liste collegate alla candidatura del sindaco non abbiano contribuito all’elezione dello stesso. Senza i voti del Pd e dell’Udc Ruvolo avrebbe migliorato di qualche punto percentuale il risultato elettorale della sua candidatura del 2009 e niente di più”.

Sino a qui la storia dell’elezione di Ruvolo ma cosa ne pensa della sua amministrazione?

“Amministrazione composta da uomini e donne per bene, ma assolutamente inadeguata ad attuare il programma sottoposto agli elettori “dall’Alleanza per la Città” ed assolutamente inadatta a risolvere i problemi che investono la comunità nissena. Tantissima buona volontà ma per il resto sogni che svaniscono in ogni circostanza in cui c’è bisogno di un cambio di marcia repentino”.

A quali sogni fa riferimento rispetto alle scelte amministrative della giunta Ruvolo?

“Potremmo riempire tutto il suo taccuino, mi limito ad elencarne un paio: organizzazione degli uffici e de servizi; sviluppo urbanistico ed infrastrutturale della città; gestione degli impianti sportivi; servizi comunali a domanda individuale quali igiene ambientale, asili nido e mensa scolastica; vuole che continui?”

Certo che si …

“Gestione della comunicazione istituzionale, mobilità e viabilità, rapporti con il cittadino. In pratica un uomo solo al comando che decide in assoluta autonomia ma anche in assoluta solitudine”.

In tutto questo il Consiglio Comunale che cosa ha fatto?

“Poco o quasi niente purtroppo. Dopo i primi dodici mesi di attività, mi aspettavo un sussulto istituzionale sia dai consiglieri di maggioranza che da quelli d’opposizione. Tutto ciò non si è verificato. Silenzio assordante, oltre che mancanza di attività propria d’indirizzo e di confronto. Il dibattito consiliare è stato soffocato e continua ad essere inesistente”.

C’è secondo lei qualcuno che potrebbe ergersi a leader nella maggioranza o nell’opposizione?

“Tanti dei consiglierei comunali potrebbero assumere una connotazione politica ben definita sia nella maggioranza sia nell’opposizione, evidentemente nessuno vuole farlo. Nei gruppi consiliari di maggioranza l’unica voce che si è alzata dagli scranni, forse non a caso occupa fisicamente il posto che occupavo io, è quella del consigliere Licata. Nelle forze d’opposizione ho apprezzato delle individualità che però non sono riusciti a fare squadra, mi riferisco ai consiglieri Bruzzaniti, Aiello Favata e Petrantoni”.

In che senso non sono riusciti  fare squadra?

“Nel senso che non sono riusciti a dare un’impronta univoca all’attività d’opposizione alla giunta Ruvolo. A questo debbo però aggiungere con molta franchezza che fare opposizione al nulla o all’effimero non è cosa semplice, alla fine penso stia prevalendo la demotivazione istituzionale”.

Vedendo la situazione dall’esterno come pensa si possa uscire da questa empasse istituzionale?

“Penso alle farfalle dell’assessore Falci, ad un colpo d’ali che possa far decollare finalmente questa amministrazione passando attraverso un azzeramento totale dell’attuale giunta, dove oltretutto il Polo Civico risulta sovradimensionato, ridando centralità alle forze politiche che compongono l’attuale maggioranza con la definizione di non più di 3-4 punti programmatici che possano finalmente caratterizzare l’amministrazione Ruvolo”.

Che cosa augura alla giunta Ruvolo?

“Spero tanto che i sogni finiscano presto e con l’arrivo della primavera possa uscire da un letargo durato ormai quasi due anni”.

E per quanto riguarda lei?

“Io continuerò a dedicarmi a tempo pieno alla mia professione, osservando dalla finestra del mio studio se i sogni di Ruvolo finalmente diventeranno realtà per la nostra Città”.

Pubblicità Elettorale