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Mussomeli, Comprensivo “L. da Vinci” convegno a Bologna

Carmelo Barba

Mussomeli, Comprensivo “L. da Vinci” convegno a Bologna

Mer, 16/03/2016 - 00:00

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IMG_5062MUSSOMELI – Giorni addietro,  è partito per Bologna  il prof. Giovanni Schillaci. docente ed animatore digitale d’Istituto, per conto del ° Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci” di Mussomeli, diretto dal preside Salvatore Vaccaro, per partecipare ad un seminario internazionale “Viaggio tra le scuole più creative del mondo”, organizzato dall’associazione dirigenti e docenti italiani presso la sala delle Biblioteche di Bologna. La due giorni ha narrato le esperienze più creative sperimentate nelle scuole di tutto il mondo: dall’Inghilterra, Francia, Austria e Svezia fino agli Stati Uniti e alla Giordania, per scoprire anche alcune realtà del mondo arabo. Va subito IMG_4918detto che nella prima sessione, “Le nuove frontiere dell’apprendimento”, coordinata da Annamaria Poggi, Presidente della Fondazione per la scuola, si è “sognata” una scuola non più legata all’insegnamento tradizionale, sfruttando il potere del gioco, il gamification. Si è sottolineato il bisogno di scoprire  e utilizzare le potenzialità dei giochi: basta pensare che a volte i ragazzi si svegliano nel cuore della notte per completare una sezione di gioco, modalità che seppur negativa, evidenzia un obiettivo che i ragazzi si prefiggono e che percorrono, obiettivo che potrebbe essere didattizzato. Joris Beerda, ha presentato invece Octalysis, una compagnia che ha costruito un articolato modello di apprendimento che si basa su concetti dimostrati scientificamente assunti dal mondo dei giochi. Il terzo tema è stato trattato da Nancy Nassr, direttrice della Charter School di Chicago, una scuola il cui curricolo è tutto fondato sul gioco. Attraverso l’uso dei giochi ed esperienze di apprendimento che assomigliano a giochi, le Quest Schools  hanno  intrapreso l’affascinante percorso di ricreazione del ruolo degli insegnanti insieme a quello degli studenti. Va anche detto che nella seconda parte della sessione è IMG_5026stata presentata invece una scuola che si rifà alle botteghe del Rinascimento e le fa riemergere nel 21° secolo attraverso il learning by doing. La scuola usa la didattica per progetti, il Project Based Learning, e gli argomenti vengono  trattati in partenariato con il mondo del lavoro, in una pluralità di contesti, ma sempre con risultati pubblici, in modo  critico e con un focus sull’imprenditorialità. La seconda sessione, “Il piacere di imparare”, è stata coordinata da Giovanni Biondi, Presidente dell’Indire, che ha indagato su quali siano attualmente le strade percorribili per infondere negli studenti il desiderio di apprendere. Il primo spunto ha riguardato  i giovani e la politica, ovvero se la scuola, nella sua veste istituzionale, può far appassionare i giovani al dibattito politico e al confronto civile. Alessandro Cavalli, docente di Sociologia all’Università di Pavia, ha sottolineato la difficoltà in Italia di introdurre IMG_5041l’educazione alla cittadinanza tra i curricolo di studi e l’errata paura di parlare a scuola di politica, per non essere tacciati di parteggiare per questa o quella parte politica.  Anne Hiribarren ha raccontato invece l’esperienza della scuola secondaria di primo grado Clisthène, presa a modello dal Ministero per la recente riforma del Collège in Francia. La scuola, situata in una zona emarginata di Bordeaux, è riuscita a creare un ambiente accogliente e gioioso, e un apprendimento personalizzato impostato per competenze. Si è poi fatto un balzo in Medio Oriente, in Giordania, dove la scienziata Rana Dajani ha parlato della sua straordinaria esperienza, “We love reading“, una comunità, ora internazionale, nata per appassionare i ragazzi alla lettura, usando quella che lei chiama la “magia” della lettura a voce alta, con la convinzione che instillare nei ragazzi la passione per la lettura possa cambiare il mondo. L’architetto Giorgio Ponti ha fatto fare un giro virtuale tra le più belle biblioteche scolastiche nel mondo, comode biblioteche come luoghi piacevolmente animati, di studio, di incontro, di lavoro. Uno spazio IMG_5045fondamentale nell’architettura scolastica, ma terribilmente trascurato in Italia. La terza sessione, “Leadership e organizzazione scolastica”, ha trattato un tema cruciale per l’Italia, l’organizzazione del lavoro nella scuola e la leadership educativa. Michael Schratz ha tracciato un quadro internazionale dell’argomento, mentre Rosario Drago ha calato il tema nel panorama italiano. Geraldine Davies ha presentato un’originale scuola di Londra sponsorizzata dall’Università UCL, che prevede una complessa organizzazione in cui gli alunni dai 16 ai 18 anni godono di grande autonomia. Infine, lo svedese Fredrik Lindgren, amministratore delegato della svedese Kunskapsskolan, che in  svedese  significa Scuola della conoscenza, una compagnia  privata che ha sviluppato un particolare  programma chiamato KED (Kunskapsskolan IMG_5047Education), per l’istruzione personalizzata, diffuso in Svezia, Gran Bretagna, USA, India. Nel programma KED ogni allievo, con la guida di un coach personale, organizza il suo lavoro in modo da raggiungere i propri  personali traguardi, con l’ambizione di ottenere alti  risultati finali  in termini sia di conoscenza fattuale sia di competenze necessarie al proprio futuro. “Una due giorni piena di spunti di riflessione e di innovazione, che, fanno sapere dalla scuola, sicuramente farà nascere ulteriori frutti anche nell’Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci” di Mussomeli e nelle altre scuole italiane.

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