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Il primo discorso di fine anno di Mattarella: “Lavoro priorità, l’evasione è inaccettabile”

Redazione

Il primo discorso di fine anno di Mattarella: “Lavoro priorità, l’evasione è inaccettabile”

Gio, 31/12/2015 - 21:13

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imageQuasi 19 minuti di discorso, interamente diretto ai cittadini e lontano dal politichese, pronunciato dal salotto del suo appartamento al Quirinale. Sergio Mattarella ha scelto toni colloquiali e un’ambientazione familiare per il suo primo messaggio di fine anno. Seduto in poltrona con in bella vista le tradizionali bandiere e sullo sfondo un presepe napoletano, Mattarella ha scelto questa volta di far entrare, almeno un pochino, gli italiani in casa del presidente.

«Questa sera non ripeterò le considerazioni che ho fatto, giorni fa, incontrando gli ambasciatori degli altri Paesi in Italia sulla politica internazionale, e neppure quelle svolte con i rappresentanti delle nostre istituzioni. Stasera vorrei dedicare questi minuti con voi alle principali difficoltà e alle principali speranze della vita di ogni giorno. Il lavoro anzitutto», è questo l’introduzione scelta da Mattarella per il suo discorso.

IL TEMA DEL LAVORO

Ed è proprio il lavoro il primo tema toccato dal capo del Colle. «L’occupazione è tornata a crescere. Ma questo dato positivo, che pure dà fiducia, l’uscita dalla recessione economica e la ripresa non pongono ancora termine alle difficoltà quotidiane di tante persone e di tante famiglie. Il lavoro manca ancora a troppi dei nostri giovani». E spiega: «Sono giovani che si sono preparati, hanno studiato, posseggono talenti e capacità e vorrebbero contribuire alla crescita del nostro Paese. Ma non possono programmare il proprio futuro con la serenità necessaria», sottolinea il presidente. «Accanto a loro penso a tante persone, quarantenni e cinquantenni, che il lavoro lo hanno perduto, che faticano a trovarne un altro e che vivono con la preoccupazione dell’avvenire della propria famiglia. Penso all’insufficiente occupazione femminile».

«L’ITALIA STA MIGLIORANDO»

Mattarella poi analizza la situazione economica. «La condizione economica dell’Italia va migliorando: questo va sottolineato. Anche le prospettive per il 2016 appaiono favorevoli», dice il Capo dello Stato nel suo messaggio dove invita a non «dimenticare l’azione svolta dalle istituzioni» e dai suoi uomini che «con impegno» hanno «contribuito a tenere in piedi l’economia italiana.

«TASSE PIU’ BASSE SE TUTTI LE PAGASSERO»

«Gli evasori danneggiano la comunità nazionale e danneggiano i cittadini onesti. Le tasse e le imposte sarebbero decisamente più basse se tutti le pagassero». spiega il Capo dello Stato ricordando nel suo messaggio di fine anno che «un elemento che ostacola le prospettive di crescita è rappresentato dall’evasione fiscale». Il Presidente cita uno studio di pochi giorni fa di Confindustria secondo il quale nel 2015 l’evasione fiscale e contributiva in Italia ammonta a «122 miliardi. Vuol dire 7 punti e mezzo di Prodotto interno lordo».

IL RISPETTO DEI BENI COMUNI

«In questi giorni avvertiamo allarme per l’inquinamento. Il problema dell’ambiente, che a molti e a lungo è apparso soltanto teorico, oggi si rivela concreto e centrale», afferma ancora il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio di fine anno augurando che si «affronti» il tema «con un comune impegno da parte di tutti». E il capo del Colle fa un appello per la soluzione del problema dell’inquinamento: «L’impegno delle istituzioni, nazionali e locali, deve essere sempre maggiore. Un esempio: si può chiedere ai cittadini di limitare l’uso delle auto private, ma, naturalmente, il trasporto pubblico deve essere efficiente. E purtroppo non dovunque è così». Il tema dei beni comuni è centrale nel discorso di fine anno. «Il compito di difendere l’ambiente ricade in parte su ciascuno di noi. Molto della qualità della nostra vita dipende dalla raccolta differenziata dei rifiuti. Non dobbiamo rassegnarci alla società dello spreco e del consumo distruttivo di cibo, acqua, energia».

«NON CI FAREMO CONDIZIONARE DAL TERRORISMO»

Altro tema toccato dal presidente è quello del terrorismo internazionale che «ci vuole impaurire e condizionare. Non glielo permetteremo. Difenderemo le conquiste della nostra civiltà e la libertà delle nostre scelte. Con questo spirito abbiamo sentito, tutti, la sofferenza dei parenti delle vittime di Parigi e ci siamo stretti intorno alla famiglia Solesin».

«SUI MIGRANTI SERVE PIU’ IMPEGNO DALLA UE»

«Il fenomeno migratorio nasce da cause mondiali e durerà a lungo. Non ci si può illudere di rimuoverlo, ma si può governare. E si deve governare. Può farlo con maggiore efficacia l’Unione Europea e la stiamo sollecitando con insistenza», spiega Mattarella che ricorda la tragedia del piccolo Aylan, il bimbo curdo-siriano naufragato cercando di attraversare l’Egeo. «In questo periodo masse ingenti di persone si spostano, anche da un Continente all’altro, per sfuggire alle guerre o alla fame o, più semplicemente, alla ricerca di un futuro migliore. Donne, uomini e bambini: molti di questi muoiono annegati in mare,come il piccolo Aylan e, ormai, purtroppo anche nell’indifferenza».

«BASTA PREGIUDIZI SULL’IMMIGRAZIONE»

«Larghissima parte degli immigrati rispetta le nostre leggi, lavora onestamente e con impegno, contribuisce al nostro benessere e contribuisce anche al nostro sistema previdenziale, versando alle casse dello Stato più di quanto ne riceva», afferma ancora Mattarella che poi ammonisce: «Quegli immigrati che commettono reati devono essere fermati e puniti, come del resto avviene per gli italiani che delinquono. Quelli che sono pericolosi vanno espulsi».

LA LOTTA ALLA CORRUZIONE

«Vi è, poi, l’illegalità di chi corrompe e di chi si fa corrompere. Di chi ruba, di chi inquina, di chi sfrutta». E «la quasi totalità dei nostri concittadini crede nell’onestà. Pretende correttezza». Lo sottolinea il presidente Mattarella spiegando che oggi «i più giovani esprimono il loro rifiuto per comportamenti contrari alla legge» . E un messaggio alla classe politica: «La quasi totalità dei nostri concittadini crede nell’onestà. Pretende correttezza. La esige da chi governa, ad ogni livello; e chiede trasparenza e sobrietà. Chiede rispetto dei diritti e dei doveri. Sono numerosi gli esempi di chi reagisce contro la corruzione, di chi si ribella di fronte alla prepotenza e all’arbitrio». Anche perché «rispettare le regole vuol dire attuare la Costituzione».

LE TRE FIGURE

Le «esperienze positive» dell’Italia «sono ben rappresentate da alcune figure emblematiche. Ne cito soltanto tre: Fabiola Gianotti, che domani assumerà la direzione del Cern di Ginevra, Samantha Cristoforetti, che abbiamo seguito con affetto nello spazio, Nicole Orlando, l’atleta paralimpica che ha vinto quattro medaglie d’oro. Nominando loro rivolgo un pensiero di riconoscenza a tutte le donne italiane». Con queste parole il presidente Sergio Mattarella ha reso omaggio alle donne italiane nel suo messaggio di fine anno. C’è anche una quarta citazione femminile nel discorso del presidente: Valeria Solesin, purtroppo scomparsa nell’attacco terroristico al Bataclan di Parigi.

IL PENSIERO PER I DEBOLI

«Un pensiero particolare alle persone con disabilità, agli anziani che sono o si sentono soli, ai malati. Un augurio speciale, infine, a tutti i bambini nati nel 2015: hanno portato gioia nelle loro famiglie e recano speranza per il futuro della nostra Italia».
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