SAN CATALDO. “San Cataldo Solidale”: è il titolo della lettera che il sindaco Giampiero Modaffari ha inteso scrivere in occasione della giornata di lutto cittadino che è stata proclamata proprio per quanto accaduto lo scorso 14 novembre a Parigi. Una lettera nella quale ha anche annunciato la fiaccolata di stasera alle ore 19. “I gravi fatti accaduti a Parigi hanno scosso la coscienza di tutti, provocando un’emozione che non è di certo facile descrivere e che si è subito concretizzata in tante occasioni di incontro e di confronto pubblico in moltissime realtà, italiane e non. La Città di San Cataldo non vuole essere da meno: diversi cittadini hanno manifestato il desiderio di esprimere la loro solidarietà e fratellanza al popolo francese, con un pensierso speciale per le vittime e i loro familiari. La tragedia parigina supera di gran lunga il mero conteggio delle vittime. È per i 129 morti, oltre 350 feriti di cui un centinaio gravissimi, ma anche per il diffondersi di un terrore senza precedenti, che ferisce la quotidianità delle nostre vite: in uno stadio, a teatro, in un caffè o in un ristorante in una tranquilla sera d’autunno”. “Crediamo – ha proseguito il sindaco – che ci sia bisogno di essere responsabili e lucidi, tutti, dal primo all’ultimo, per evitare uno scontro tra religioni, perché la religione non è certo la causa di attentati come quelli di Parigi. Al terrore, alla guerra e all’odio si può rispondere soltanto in un modo: con più libertà, con più uguaglianza, più fratellanza tra tutti i popoli. Per questa ragione si propone a tutta la Città un momento di raccoglimento, una sorta di abbraccio virtuale a Parigi e ai familiari delle vittime”. In questo senso, stasera alle ore 19 ci sarà una fiaccolata che partirà da Piazza Crispi fino al Monumento dei Caduti in piazza degli Eroi. “Vogliamo che sia un momento che riesca a unire al di là di ogni differenza politica, distante dalle polemiche, e che abbia al centro solo senso di unità nazionale necessario oggi per allontanare ogni altro estremismo e ogni cieca violenza. Senza bandiere se non quelle della pace, della Francia, dell’Italia; magari in silenzio, se non per gli inni nazionali italiano e francese. È un segno di civiltà, umanità e di partecipazione sociale che fa parte della storia della nostra Città, e che oggi non possiamo e non dobbiamo disattendere”.