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San Cataldo. Il sindaco Giampiero Modaffari: “i sindaci non possono essere ridotti a meri esattori delle tasse”.

Redazione 1

San Cataldo. Il sindaco Giampiero Modaffari: “i sindaci non possono essere ridotti a meri esattori delle tasse”.

Sab, 04/04/2015 - 09:02

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SAN CATALDO. Il sindaco Giampiero Modaffari (nella foto) ha invitato tutti i cittadini a manifestare il prossimo 21 aprile a Caltanissetta tutto il disagio delle amministrazioni comunali nei confronti di quelle che sono le azioni del Governo regionale e nazionale. <I sindaci non possono essere ridotti a meri esattori delle tasse>, ha sottolineato il sindaco di San Cataldo in una nota. <I tagli indiscriminati dei trasferimenti statali e regionali e l’imposizione di nuovi tributi locali e tasse nazionali e regionali, mettono in pericolo il sistema delle autonomie locali. I Comuni ormai non ce la fanno più, costretti come sono a scontrarsi ogni giorno con le proteste dei cittadini, con le difficoltà a redigere i bilanci in pareggio e con la necessità di assicurare, malgrado tutto, i servizi alla Città. La drammatica situazione delle finanze dei Comuni è ormai una tragica realtà>. Un messaggio chiaro quanto inequivocabile, quello lanciato da parte del sindaco di San Cataldo. <In un’escalation di tasse e balzelli vari, cui siamo stati costretti dai tagli nazionali e regionali, noi Sindaci siamo costretti a confrontarci quotidianamente con i danni della crisi finanziaria e con il disagio e il malcontento dei cittadini i quali vedono diminuire i servizi ed aumentare le tasse. Ormai il nostro ruolo è degradato in quello di “esattori delle tasse” per conto dello Stato e della Regione. I tagli indiscriminati dei trasferimenti statali e regionali e l’imposizione di nuovi tributi locali e tasse nazionali e regionali, mettono in pericolo il sistema delle autonomie locali; lo Stato ci sottrae da subito delle risorse certe, che avrebbero dovuto essere trasferite ai Comuni, e di contro ci impone di introdurre nuovi balzelli quali l’Imu sui terreni agricoli di indubbia riscossione vista la delicata situazione economica delle famiglie dei nostri concittadini; tra l’altro con abile manovra fa figurare quali esattori e vessatori i sindaci che si vedono costretti – per la sopravvivenza dei comuni e per garantire i servizi essenziali – a richiedere le imposte, ovviamente con grave nocumento dei rapporti istituzionali tra amministratori locali ed amministrati>. Proseguendo nella sua analisi, Giampiero Modaffari ha rilevato: <Ma è soprattutto il rapporto tra amministratori e amministrati che vive momenti di tensione sociale, per il ruolo delicato, difficile ed impopolare che ci troviamo a ricoprire in questo difficile momento. La difficilissima emergenza istituzionale e finanziaria che attanaglia i Comuni della Sicilia impedisce a noi Amministratori di onorare il mandato ricevuto dai cittadini, le cui aspettative siamo moralmente e politicamente obbligati a rispettare. modaffari_sindacoI Comuni ormai non ce la fanno più, costretti come sono a scontrarsi ogni giorno con le proteste dei cittadini, con le difficoltà a redigere i bilanci in pareggio e con la necessità di assicurare, malgrado tutto, i servizi alla Città. Ci sentiamo abbandonati dalle alte Istituzioni dello Stato e della Regione, stanchi di subire azioni vessatorie che penalizzano e paralizzano l’attività dei Comuni e di coloro che sono chiamati ad amministrare. Ormai siamo in presenza di una totale mancanza di tenuta istituzionale, in quanto i Comuni non hanno alcuna interlocuzione con la Regione>. Parole forti quelle del primo cittadino che ha pertanto invitato i colleghi sindaci a partecipare alla manifestazione che si terrà il prossimo il 21 aprile a Caltanissetta. <Sarà un confronto diretto con i cittadini – ha spiegato – e, facendo appello alla dignità istituzionale del ruolo che siamo chiamati a svolgere, spiegheremo loro quali sono gli impedimenti che non consentono a noi Sindaci di governare le nostre Città e per assumere forti azioni di protesta a livello mediatico ed istituzionale. Non siamo più disposti a “tirare a campare” nella annunciate con roboanti proclami e puntualmente disattese>.

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