Salute

I Fisioterapisti del nisseno stipulano protocollo d’intesa con i Nas contro l’esercizio abusivo della professione.

Redazione 1

I Fisioterapisti del nisseno stipulano protocollo d’intesa con i Nas contro l’esercizio abusivo della professione.

Lun, 09/03/2015 - 16:59

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I fisioterapisti del nisseno intendono stanare quanti eserciterebbero abusivamente la professione e, quindi, hanno siglato un protocollo d’intesa con i Nas invitando i pazienti a denunciare i finti fisioterapisti. Il tutto sia “per tutelare noi fisioterapisti ma, soprattutto, per i nostri pazienti che hanno il diritto di essere curati da fisioterapisti veri, qualificati e aggiornati”, ha chiarito Francesco Locicero, della segreteria provinciale dello “Spif-ar”. Secondo quest’ultimo “a farne le spese sono i cittadini che di frequente incorrono in danni fisici, spesso gravi e a volte permanenti”. Il protocollo d’intesa con il Nas dei Carabinieri è stato siglato dalle due sigle sindacali dei fisioterapisti: Spif (Sindacato professionale italiano fisioterapisti) e Aifi (associazione italiana fisioterapisti). Le quali, “per denunciare eventuali casi di sospetto esercizio abusivo di professione sanitaria di fisioterapista”, propongono un modulo che va compilato in maniera anonima e dettagliata – corredandolo di prove documentali (pubblicità, biglietti da visita, fatture) – da inviare ai siti internet di una delle due organizzazioni sindacali (www.aifisicilia.it e www.spif.it). Le quali baderanno a recapitarli ai Nas, mantenendo l’anonimato di chi ha denunciato. A lamentare il presunto abusivismo della professione sanitaria in provincia è lo Spif. “Le prestazioni di fisioterapia – riabilitazione svolte dagli abusivi sono addirittura il doppio di quelle dei professionisti in possesso di laurea in fisioterapia”, sostiene l’organizzazione sindacale che ha consigliato agli utenti, “per tutelarsi dagli abusivi, di richiedere la laurea in fisioterapia poichè solo così si è sicuri di non incappare in un abusivo”. Per Locicero:“chifisioterapisti si rivolge ad operatori abusivi rischia di compromettere la loro situazione di salute, riportando danni permanenti o rallentando la riabilitazione”.