SAN CATALDO – Potrebbero addirittura essere dieci i candidati per la poltrona di sindaco di Palazzo delle Spighe. Regna ancora la più grande confusione a differenza di due anni fa quando già, di questi tempi, la “griglia di partenza” era ben definita con cinque aspiranti. Dei dieci di cui si vocifera solo tre sono i nomi certi: Giampiero Modaffari leader del gruppo Riprendiamoci la Città, Giuseppe Scarantino del “Sacco” che ci riprova dopo la sconfitta al ballottaggio con Francesco Raimondi e Beniamino Caramanna con la lista tutta nuova, indipendente dai partiti, “Mi avete rubato il futuro”. Per il resto pare che la sinistra si stia scindendo in tre parti: il Partito Democratico che a quanto pare avrebbe scelto di candidare Danilo D’Agliano, funzionario dell’assessorato regionale alla Sanità, la Sinistra che deve ancora decidere tra Romeo Bonsignore e Settimio Culora e il Megafono che starebbe puntando su Massimiliano Rizza, noto in città per il suo impegno, come presidente, nell’ambito del Parlamento della Legalità. Sembrava invece aver già scelto di candidare il consigliere uscente ed ex assessore Giuseppe Scarlata il Nuovo Centro Destra. Candidatura che non è mai stata confermata dal partito di Alessandro Pagano dove a quanto pare ci sarebbe un certo fermento e tanti aspiranti che non vogliono farsi da parte (qualcuno aveva chiesto addirittura le primarie) per lasciare il posto a quello che ormai sembrava essere il designato. Starebbero puntando invece su una figura tutta al femminile, e sarebbero gli unici, i Forconi che a quanto pare potrebbero candidare l’insegnante e poetessa Maria Concetta Naro, mentre per i Grillini la scelta starebbe ricadendo sul giovane Francesco Lombardo (psicologo e attivissimo sul fronte sociale). Infine voci sempre più insistenti darebbero di nuovo per certa la candidatura dell’ex sindaco Francesco Raimondi. Quest’ultimo ha ricoperto l’incarico di primo cittadino per un anno, poi a maggio del 2013 aveva rassegnato le sue dimissioni dichiarando di sentirsi pressato dai partiti della sua maggioranza che avrebbero voluto far parte della squadra di giunta.