Salute

Oculistica: il reparto diretto da Giuseppe Bona trasferito nella nuova ala per un comfort al top

Michele Spena

Oculistica: il reparto diretto da Giuseppe Bona trasferito nella nuova ala per un comfort al top

Gio, 20/02/2014 - 17:42

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oculisticaCALTANISSETTA – Prosegue a ritmo sostenuto il trasferimento di reparti nella nuova ala dell’ospedale Sant’Elia ristrutturata recentemente. Dopo Cardiologia, Ginecologia, e Oncologia è toccato all’Oculistica ma, entro tre mesi, come ha assicurato il commissario straordinario dell’Asp Giorgio Santonocito, anche gli altri reparti saranno ospitati nei nuovi e più moderni locali. Ieri mattina è stato ufficialmente presentato il reparto diretto dal primario Giuseppe Bona con una cerimonia officiata da padre Michele Alaimo e padre Giuseppe Anfuso cui hanno preso parte oltre allo stesso Santonocito anche i dirigenti di presidio e delle varie unità operative.

imageIl reparto di Oculistica, dove oltre al primario operano altri quattro dirigenti medici, sette infermieri e due ausiliari, dopo otto anni (inizialmente era stato comunicato che ce ne sarebbero voluti soltanto due) torna dunque alla sua sede originaria e la novità più rilevante, come ha sottolineato il primario Giuseppe Bona, “è costituita dal comfort alberghiero. Quattro letti in tutto, due per i ricoveri e due per il day hospital, in stanze munite di ogni comfort. Nel reparto – ha spiegato il direttore dell’Oculistica –  vengono effettuati interventi per cinque giorni a settimana, da lunedì a venerdì, con una media di duemila ogni anno, dai distacchi di retina, alle terapie di maculopatie, dalle cataratte ai trapianti di cornea”. Soddisfazione è stata espressa dal commissario straordinario Giorgio Santonocito. “Questo è il primo step – ha dichiarato il manager – di una complessiva rifunzionalizzazione dell’intero ospedale. Il reparto di Oculistica è un reparto di eccellenza e devo dire che rispetto a quelli di altre province ho trovato, oltre che uno staff di tutto rispetto, anche delle attrezzature moderne e di ultima generazione che in genere si trovano anche in ospedali più complessi di questo”.

Michele Spena

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