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M5S choc, il deputato Giorgio Sorial afferma: “Napolitano Boia”. Renzi: “Stupidità senza eguali”

Michele Spena

M5S choc, il deputato Giorgio Sorial afferma: “Napolitano Boia”. Renzi: “Stupidità senza eguali”

Mar, 28/01/2014 - 22:05

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Giorgio Sorial

Giorgio Sorial

ROMA – Il Movimento 5 Stelle insulta il presidente della Repubblica e s’infiamma la polemica politica. Letta è durissimo: «Indegni, siamo al punto di non ritorno». E mentre anche Renzi parla di «stupidità senza eguali», alla Camera prosegue la corsa contro il tempo per approvare il decreto Imu-Bankitalia.

 L’ATTACCO. Il «boia Napolitano avalla queste posizioni» per «cucirci la bocca», tuona il deputato grillini Giorgio Sorial. Il riferimento è al dl in discussione alla Camera, e alla possibile «tagliola» sui tempi di approvazione. Il pesantej’accuse arriva in una conferenza stampa in cui i 5 Stelle denunciano l’illegittimità e l’incostituzionalità di altri decreti, privi di coperture e approvati dalla Camere.

 IPOTESI “VILIPENDIO”. Tra le file Pd Stella Bianchi annuncia un esposto contro Sorial per «offesa a Capo Stato». E la procura di Roma sta esaminando il caso scaturito dalle dichiarazioni del deputato del Movimento 5 Stelle e sta valutando se sussistano gli estremi per l’avvio di un’azione penale. La questione dunque sarà affrontata dai vertici di piazzale Clodio e nel caso in cui venisse aperto un fascicolo il reato configurato sarebbe quello di «vilipendio al Capo dello Stato». Ed è di questo che si tratta secondo il ministro Udc per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, Gianpiero D’Alia: «Il linguaggio squadrista usato dal deputato Sorial varca ogni limite di decenza e critica politica, arrivando al vilipendio». Critiche al grillino e solidarietà al Colle arrivano un po’ da tutti gli altri partiti: Pd, Forza Italia, Ncd e Scelta Civica.

 LE RAZIONI DEI PARTITI. I 5 Stelle ribadiscono che la richiesta di messa in Stato d’accusa arriverà a breve, ma intanto al presidente Napolitano hanno deciso di scrivere tante lettere quanti saranno i decreti legge che verranno approvati ma, a loro giudizio, in violazione della legge e delle regole del Parlamento. A partire dalla legge si stabilità e di bilancio. La risposta degli altri partiti non si fa attendere. «Un deputato del M5S ha offeso il Presidente della Repubblica dandogli del boia. È un atteggiamento insopportabile e una forma di stupidità, prima ancora che di violenza verbale, che non ha eguali nella storia repubblicana», commenta via Facebook Matteo Renzi, che esprime «solidarietà» al Capo dello Stato. Anche Laura Boldrini stigmatizza l’attacco dell’M5S al presidente della Repubblica: «Piena solidarietà a Napolitano. Contro di lui insulti inaccettabili e volgari, estranei a un confronto civile». Ma l’indignazione e l’irritazione per l’oltraggio al Capo dello Stato è stata bipartisan. Hanno espresso sconcerto anche Alfano, Salvini e Vendola.

 LA “TAGLIOLA”. Era stato Maurizio Santangelo, capogruppo al Senato, ad esordire sulle «gravi violazioni avvenute dal punto di vista della legge e delle regole parlamentari» sulla legge di stabilità e bilancio dell’ultima finanziaria. «Il presidente Napolitano garante di questo Governo e del duo Berlusconi-Renzi», ma è «assente» a garanzia del Parlamento e degli italiani. «Dimostra di non garantire in alcun modo le opposizioni», rincarava Sorial: «Noi siamo la vera opposizione che ha colto i partiti di sorpresa e ciò ha fatto sì che il presidente Napolitano si esprimesse contro di noi» in questa legislatura. Poi conferma che «non ci sarà nessun passo indietro» sulla richiesta di impeachment e attacca sul dl Imu Bankitalia: «una capigruppo deve decidere se restringere i tempi per l’unico partito di opposizione e procedere in maniera celere per licenziare il dl. Questo sta all’insindacabile discrezionalità della presidente della Camera ma se intervenisse il Presidente della Repubblica sa bene che potrebbe decidere se mettere la tagliola o meno», aggiunge.

 LA CORSA CONTRO IL TEMPO. Solo con la conferenza dei Capigruppo, in programma dalle 16.30, si capirà il futuro del decreto su Imu e Banca d’Italia, in scadenza alle 23.59 di domani. Attualmente, ci sono ancora un centinaio di ordini del giorno da votare: con l’ostruzionismo dell’opposizione, è possibile che si superi la mezzanotte. A quel punto si passa alle dichiarazioni di voto finali sulla conversione in legge del decreto. Moltiplicando 10 minuti per i circa 240 deputati delle opposizioni, si arriva a 2400 minuti, ovvero 40 ore: il decreto dunque scadrebbe, perché non si riuscirebbe ad approvarlo entro le 23.59 di domani. Anche considerando solo i gruppi che stanno facendo ostruzionismo (M5S e Lega) sarebbero comunque 21 ore di dichiarazioni di voto, quindi si arriverebbe a filo. E probabilmente, visti gli interventi sull’ordine dei lavori, i richiami della presidenza e le eventuali pause, si sforerebbe. La conversione in legge del decreto è dunque, in sostanza, nelle mani della presidente della Camera, che dovrà decidere o meno se applicare la tagliola, ossia troncare la discussione. Finora, anche nelle legislature precedenti, la tagliola è stata minacciata molte volte ma mai applicata: all’ultimo momento si è sempre trovato un accordo tra maggioranza e opposizione per evitare il ricorso allo strumento. (Fonte www.lastampa.it

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