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La Consulta affossa il Porcellum: bocciati premio e liste bloccate

Redazione

La Consulta affossa il Porcellum: bocciati premio e liste bloccate

Gio, 05/12/2013 - 00:21

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imageROMA –  La Consulta ‘spazza’ via il ‘Porcellum’: violano la Costituzione sia il premio di maggioranza previsto per Camera e Senato, sia l’esclusione del voto di preferenza. I ‘giudici delle leggi’, con un’accelerazione a sorpresa dopo i ‘rumors’ su un rinvio a gennaio, sono arrivati al loro verdetto il giorno dopo l’udienza pubblica dedicata alla legge Calderoli. Nessuno slittamento della decisione, e la camera di consiglio iniziata questa mattina alle 9,30, salvo una breve pausa per il pranzo, si e’ conclusa quasi otto ore dopo con la sentenza.

Prima il vaglio sull’ammissibilita’ del ricorso, poi la ‘bocciatura’ di entrambe le norme su cui la Cassazione, nel maggio scorso, aveva sollevato questione di legittimita’, ritenendole in contrasto con il principio di “uguaglianza del voto”, dettato dall’articolo 48 della Costituzione, e con quello sulla “rappresentanza democratica” (art.1, secondo comma, e 67 Cost.).

Calderoli “ora Letta a vita con buona pace di tutti”

“E’ una vittoria per tutti i cittadini italiani: siamo tornati ad essere cittadini e non dei sudditi”, commenta l’avvocato Aldo Bozzi, primo firmatario del ricorso contro il ‘Porcellum’ da cui e’ scaturita la questione di legittimita’ accolta oggi dalla Consulta. Bisognera’ ora attendere il deposito delle motivazioni, che avverra’ “tra qualche settimana”, dicono alla Corte, per capire le sorti del nostro sistema elettorale. Gli effetti della sentenza, infatti, decorrono a partire dalla pubblicazione delle motivazioni, che saranno scritte dal giudice Giuseppe Tesauro, relatore della causa.

Resta pero’ “fermo – si legge nella nota diramata da Palazzo della Consulta – che il Parlamento puo’ sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali”. Se, pero’, non arrivera’ un intervento della politica, per molti sembra impossibile un ritorno al Mattarellum.

“Non credo che si tornera’ al Mattarellum – afferma il presidente emerito della Consulta, Cesare Mirabelli – adesso il Parlamento ha due opzioni: non fare niente e lasciare funzionare la legge elettorale cosi’ com’e’ o riscrivere ex novo la legge”. Anche l’avvocato Felice Carlo Besostri, che ieri in udienza alla Corte aveva sostenuto l’incostituzionalita’ del ‘Porcellum’, ritiene che se non sara’ varata una nuova legge elettorale “alle prossime elezioni si andra’ a votare con una legge proporzionale con soglie di accesso e la possibilita’ di dare una preferenza”.

La sentenza della Corte Costituzionale “e’ un raggio di sole nel gelo della democrazia italiana”, ha dichiarato il leader di Sel, Nichi Vendola. Per il vicepremier Angelino Alfano si tratta di “una decisione ottima: a questo punto non ci sono piu’ pretesti. Non c’e’ piu’ alibi per alcuno. Si deve procedere con urgenza a cambiare la legge elettorale”. Ora “la si smetta di mettere freni di ogni tipo – e’ l’appello del segretario del Pd, Guglielmo Epifani – e nel tempo piu’ rapido possibile si arrivi a una nuova legge elettorale in grado di assicurare correttezza della rappresentanza e il principio di governabilita’, in modo che siano i cittadini a scegliere”.

Dal suo blog, interviene anche Beppe Grillo: “si torni al Mattarellum, si sciolgano le Camere e si vada al voto. Non ci sono alternative”. E’ stato “scoperchiato il vaso di Pandora”, e’ stato il commento del leghista Roberto Calderoli, padre della legge elettorale bocciata dalla Consulta. (AGI) .

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