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Rientra lo sciopero dei netturbini, le “vare” non sfileranno tra i rifiuti. Il video

Redazione

Rientra lo sciopero dei netturbini, le “vare” non sfileranno tra i rifiuti. Il video

Mar, 26/03/2013 - 13:46

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CALTANISSETTA – Rientra lo sciopero, senza preavviso dei netturbini, che questa mattina, non hanno raccolto i rifiuti, mentre minacciavano uno scenario tra Vare e rifiuti. Riprenderanno la raccolta già da domani all’alba. Prima nella sede dell’Ato Ambiente, per incontrare il liquidatore, poi, in seconda battuta al comune, con il sindaco, Michele Campisi, gli operai avevano preannunciato di essere pronti a sfilare, in coda, alla Reale Maestranza, come fecero due anni fa. Hanno rivendicato lo stipendio del mese di febbraio che per contratto con la Caltambiente, deve essere pagato entro il 15 del mese. Ma le somme, 150 mila euro, racimolate dal comune e riversate, venerdì scorso, nelle casse dell’Ato Ambiente, sono state oggetto di un pignoramento per un debito del 2010. Così, invece di versare interamente l’importo, la società ha girato nelle casse della Caltambiente solo 52 mila euro, provocando la rabbia dei lavoratori che si sono presentati a Palazzo del Carmine, irrompendo nel l’aula consiliare mentre era in atto il consiglio straordinario sul l’abolizione delle province. La soluzione, dinanzi allo scenario delle manifestazioni pasquali tra i rifiuti, è presto arrivata: l’amministrazione comunale si è impegnata a versare direttamente nelle casse di Caltambiente 60 mila euro, aggirando la possibilità di un ulteriore pignoramento. E mentre l’Ato muore giorno dopo giorno, soffocato dai decreti ingiuntivi causati dal mancato ripianamento dei debiti maturati dal 2005 al 2010, il tragico panorama è legato all’impossibilità della società d’ambito di gestire la spesa corrente. L’Ato Cl1 è strangolato dai debiti e dagli atti di pignoramento che ne derivano. Il ripianamento del debito, pari a circa 25 milioni di euro, dovrebbe essere gestito dalla Regione che invece segue una duplice strategia: il temporeggimento, (ndr considerato che dal 2006 non è cambiato nulla nel sistema dei rifiuti isolano) e lo scarica barile alle già disastrate casse comunali, che, in soldoni, dovrebbero accollarsi il debito.
httpv://youtu.be/qJDBtcE44Ro

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