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Province, Giarratana:”Chiamiamo le cose con il loro nome, è una truffa”

Redazione

Province, Giarratana:”Chiamiamo le cose con il loro nome, è una truffa”

Mer, 20/03/2013 - 19:03

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CALTANISSETTA – E’ forte la tentazione di dire” l’avevo detto”. Avevo messo in guardia tutti dal diabolico disegno di Crocetta che abolendo solo di nome le province non avrebbe fatto altro che crearsi la sua bella “Provincia del golfo” spacciandola per consorzio.

Non un solo intervento è stato registrato da chi politicamente e amministrativamente doveva impegnarsi quanto meno a vederci chiaro. Solo atti di ordinaria amministrazione da parte della giunta comunale e l’assoluta latitanza di consiglieri comunali, provinciali e deputati.

C’è da preoccuparsi se un deputato come il grillino Cancelleri, messo in guardia anche dal sottoscritto su questa truffa congegnata da Crocetta, condividendo perfettamente a parole il mio pensiero,  adesso grida ai quattro venti che l’abolizione delle Province è un successo del movimento a 5 stelle. O questo ragazzo è incosciente oppure, ancora peggio, se ha capito dovrà rendere conto ai suoi elettori nisseni di quale sciagura si è reso protagonista. Dovrà pur spiegare come e perché ha votato a favore di questa legge con argomentazioni serie e non certo per slogan.

Caltanissetta città capoluogo da questo provvedimento ne esce devastata e umiliata perché irrimediabilmente depotenziata.

Innanzitutto i liberi consorzi  esistono già e sono le stesse attuali province.  Permetterne di costituirne altri significa scorporare dagli attuali consorzi i comuni che da sempre aspirano ad essere capoluoghi insieme ad altri piccoli che gravitano in quell’orbita. La soglia dei 150 mila abitanti è una soglia idonea e studiata a tavolino per far si che i comuni più grossi della Sicilia possano smarcarsi. E’ una cosa semplicissima, immediata,  lampante.

Tutti si chiedono adesso che fine fanno la Prefettura, la Questura, la Camera di Commercio, la Corte d’Appello, il Genio Civile, le ASP e via dicendo. Probabilmente saranno costretti a scorporarsi con un incremento di costi iperbolico e disfunzioni anche di carattere organizzativo inimmaginabili. In ogni caso si registrerebbe un declassamento mortificante e mortale per la nostra città che dopo 200 anni di storia non rappresenterebbe niente e nessuno perché non riuscirebbe in ogni caso a costituirsi in conzorzio perché non avrebbe mai e poi mai la possibilità di raggiungere i 150 mila abitanti (per quanto pare che sia previsto che gli attuali capoluoghi rimangono tali, di cosa non si sa!).

Il tutto passa sotto la cortina fumogena e l’illusione dell’annullamento di sperperi e costi dovuti al pagamento degli organi politici. Non si risparmiano certo i costi di dipendenti e funzionamento della struttura!

Chiamiamo le cose col loro nome: questa è una truffa.

Chi scrive, e lo stesso Cancelleri lo può testimoniare, che il sottoscritto sarebbe stato concorde all’abolizione totale delle province; se il nostro caro deputato fosse stato un poco più scaltro e coraggioso poteva benissimo dire: d’accordo aboliamo le province attribuendo ai comuni interessati la gestione delle strade e delle scuole di competenza e assegnare al capoluogo le altre funzioni e riferimenti territoriali. Perché non lo ha fatto? Perché non  lo ha proposto? E perché in ogni caso ha votato questo esiziale provvedimento? Ve lo dico io perché: avrebbe rotto con Crocetta e la coalizione che lo sostiene con rischi consequenziali facilmente intuibili e inconfessabili.  Purtroppo il coraggio non è una dote comune a tutti mentre il millantato credito e la bugia lo sono.

Ora fanno passare mediaticamente in tutto il mondo il modello Sicilia; impazza la notizia che i grillini ci fanno risparmiare. Ma che bravi!!!! E Caltanissetta intanto muore in mano a incapaci e imbroglioni.

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