SAN CATALDO – È questione di tempo, ma i nodi vengono sempre al pettine! è questa l’apertura dell’intervento dell’On. Alessandro Pagano in merito all’approvazione da parte dell’intero consiglio comunale di San Cataldo della proposta di modifica delle norme del Prg comunale. Tale proposta mirava “all’abolizione del lotto minimo nelle zone agricole” Su questo argomento il consigliere Modaffari, ha polemizzato con il sottoscritto mostrando, in data 9 Gennaio 2012, il suo stupore per il mio voto contrario. Riassumo i fatti: Modaffari in data 9 Gennaio 2012 porta in consiglio comunale una proposta di variante all’art. 45 del Prg che regola l’edilizia rurale. Esposto l’argomento, il sottoscritto, venuto a conoscenza di un errore nella formulazione, propone al suddetto consigliere di “congelare” la proposta chiedendo un parere all’ufficio competente. Il consigliere Modaffari, di contro, affiancato dal collega Frattallone, andava avanti, rifiutando il mio suggerimento e con otto voti contro due (ricordo che in consiglio c’è stato il ribaltone) fa approvare il suo emendamento. L’approvazione non gli basta e sui giornali, nei giorni a seguire, critica il sottoscritto accusandomi di non avere a cuore i destini della comunità rurale sancataldese. Dopo qualche settimana, Modaffari si accorge della negligenza compiuta e dell’inutilità della sua azione politica e torna sui suoi passi (cosa ormai di moda a sinistra dopo la triste vicenda del bilancio comunale) ritirando la proposta e chiedendo il giusto parere all’Ufficio Tecnico del Comune. Arrivato il parere tecnico, viene proposta la nuova formulazione che essendo corretta e pienamente rispettosa degli interessi della comunità, viene approvata dal civico consesso, questa volta giustamente, all’unanimità.
Oggi – conclude Pagano – non si vuole dire all’Ing. Modaffari “te l’avevo detto”, sarebbe inutile conoscendo il suo carattere e l’acredine di questo gruppo politico, ma si pone l’attenzione sul fatto che questa opposizione, radicaloide e di sinistra continua a proporsi con arroganza e supponenza all’attuale Amministrazione come una alternativa valida. Alternativa che però, come si vede, è valida solo a “vuciati” e a proclami, ma completamente inadeguata nella concreta vita amministrativa. Anche in questo caso, infatti, la loro posizione ha portato ad un allungamento dei tempi procedurali e al rifiuto del dialogo. Se si prova poi ad immaginare cosa sarebbero in grado di fare una volta divenuti amministrazione c’è da preoccuparsi! L’unica cosa che ci solleva è il fatto che i cittadini vedono, ascoltano e soprattutto comprendono.

