Un assistente capo della Poliziapenitenziaria di 39 anni, in servizio al carcere di Caltagirone (Catania) ma effettivo a quello di Caltanissetta, si e’
suicidato mentre raggiungeva la struttura per iniziare il turno
di lavoro. L’uomo ha accostato la macchina al ciglio della
strada e si e’ impiccato a un albero. Lo rende noto Donato
Capece, segretario generale del sindacato autonomo polizia
penitenziaria Sappe, che manifesta solidarieta’ alla famiglia e
ai colleghi. Due giorni fa si era ucciso un altro agente della
polizia pentenziaria del carcere sardo di Maome Lode’. “Due
suicidi in pochi giorni -dice Capece- sono sconvolgenti.
Bisogna comprendere e accertare quanto ha eventualmente inciso
l’attivita’ lavorativa e le difficili condizioni lavorative dei
colleghi suicidi nel tragico gesto estremo posto in essere”. Il
sindacalista ricorda che il Dipartimento dell’amministrazione
penitenziaria aveva assicurato una verifica delle condizioni di
disagio del personale e l’eventuale istituzione di centri di
ascolto. “Ma a tutt’oggi -afferma il sindacalista- non abbiamo
ancora avuto assicurazioni circa su quanti sono e dove sono
stati attivati questi importanti Centri di ascolto e questa
colpevole superficialita’ su un tema tanto delicato quanto
importante e’ imperdonabile, se in pochi giorni 2 appartenentialla Polizia Penitenziaria si sono tolti la vita”.
di Redazione 3
Sab, 13/12/2025 - 13:31

