CALTANISSETTA – Non è solo una gara, non è solo un percorso: la Coppa Nissena trova nella sua leggendaria curva “Nitro” un palcoscenico unico, capace di trasformare il motorsport in uno spettacolo popolare. È la prima curva impegnativa dopo la partenza di Capodarso, un punto tecnico che i piloti affrontano con le gomme ancora fredde e che da anni regala spettacolo, tra derapate controllate, testacoda spettacolari e applausi scroscianti del pubblico.

Proprio lì è nata una realtà che oggi è diventata simbolo di passione e comunità: “Quelli della Nitro”. Tutto è cominciato da un dettaglio curioso: anno dopo anno, gli stessi volti si ritrovavano sempre nello stesso punto del tracciato, dando vita a un gruppo spontaneo di appassionati. Da quell’incontro casuale, nel 2023, è nato qualcosa di più grande di un semplice ritrovo: una famiglia allargata.

A guidare questa avventura sono stati Salvatore Campisciano e Danilo Li Vecchi, supportati dall’esperienza di Luigi Bellavia, responsabile marketing arrivato addirittura da Canossa (Reggio Emilia), e affiancati da altri tifosi storici come Fausto Assennato, Adriano Riggi, il nisseno Luigi Bellavia e il figlio Rocco. Non solo amici di pista, ma un gruppo che ha saputo coinvolgere mogli, figli e conoscenti, rendendo la curva Nitro una piccola comunità dentro la grande festa della Coppa Nissena.

L’identità si è rafforzata con la creazione di un logo, ideato dalla social media manager locale Desirée Sfalanga e registrato ufficialmente presso la Camera di Commercio. Simbolo che oggi campeggia sulle polo personalizzate indossate con orgoglio da chi fa parte del gruppo.
Ma “Quelli della Nitro” non sono solo tifosi. Ogni anno organizzano una raccolta fondi per acquistare l’acqua destinata ai piloti durante il serpentone in discesa, un gesto di vicinanza che è diventato un appuntamento atteso dagli stessi concorrenti. Collaborano inoltre con gli storici ufficiali di gara della CP3 “Curva Nitro”, assicurandosi che entusiasmo e divertimento restino sempre nel solco della sicurezza e del rispetto.
Il bello arriva anche fuori dalla competizione: tra una manche e l’altra, quando i piloti scendono lentamente lungo il percorso, da Santa Barbara a Capodarso, alla Nitro li aspettano le “coccole” dei tifosi. Un rito che accomuna tutti, dal campione più blasonato fino all’ultimo in classifica, accolti con lo stesso calore. Non importa vincere: alla Nitro il pubblico applaude chiunque condivida la passione per i motori, anche l’amico o il compagno di classe che partecipa solo per vivere il sogno.

Ma “Quelli della Nitro” non sono solo applausi e tifo. Il loro supporto si traduce in gesti concreti, anche oltre la pista. Come accaduto quest’anno, quando un’auto parcheggiata male è rimasta incastrata nel terreno: è stato proprio Luigi Bellavia, con l’aiuto di altri tifosi della Nitro, a tirarla fuori. Un episodio che racconta meglio di mille parole lo spirito di solidarietà, amicizia e legame che unisce persone magari sconosciute, ma accomunate dalla stessa grande passione per il motorsport e per la Coppa Nissena.
La Coppa Nissena non è soltanto una sfida tra cronometri e curve: è un mosaico di storie di passione e di comunità. “Quelli della Nitro” lo dimostrano con la loro presenza, trasformando una curva in una curva-stadio, un semplice punto di percorso in un simbolo di appartenenza e amore per i motori.

