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Verso le Regionali 2027, Gambino lancia il suo messaggio: “Fuori le clientele, avanti i cittadini”

Redazione

Verso le Regionali 2027, Gambino lancia il suo messaggio: “Fuori le clientele, avanti i cittadini”

Dom, 10/08/2025 - 12:58

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L’ex sindaco e attuale consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Roberto Gambino, è intervenuto pubblicamente, attraverso i propri canali social, per commentare le motivazioni depositate dalla Corte di Cassazione sul cosiddetto “sistema Montante”. Un intervento che, oltre al contenuto legato alla legalità, assume anche una chiara valenza politica.

Tutti i segnali sembrano indicare un obiettivo ben preciso: la volontà di concorrere, all’interno del Movimento 5 Stelle, per una candidatura a Sala d’Ercole, il Parlamento siciliano. Roberto Gambino, ha sempre tenuto riservata questa ambizione, ma una serie di sue recenti azioni e prese di posizione – più che legittime – lasciano intravedere un percorso politico di crescita. Un cammino che, per chi ha già guidato una città, rappresenta spesso una naturale evoluzione dell’impegno amministrativo verso ruoli istituzionali di più ampia portata.

Il più recente segnale arriva dal suo intervento sui social, in cui commenta le motivazioni depositate dalla Corte di Cassazione sul cosiddetto “sistema Montante”. Un intervento che, oltre al richiamo alla legalità, appare come un manifesto politico, capace di coniugare analisi e proposta, e che diversi osservatori leggono come un primo passo verso le elezioni regionali del 2027.

Gambino ha sottolineato come la caduta di un sistema non significhi la fine di certe dinamiche, osservando che spesso lo spazio lasciato libero viene rapidamente occupato da altre reti di potere. L’ex primo cittadino ha rivendicato con orgoglio il fatto che, durante i cinque anni della sua amministrazione, “nessun sistema è entrato al Comune di Caltanissetta”, ribadendo di aver combattuto e respinto pratiche clientelari e interessi di parte.

L’esponente pentastellato ha puntato il dito contro quello che definisce “un sistema di potere mediocre”, fondato – a suo avviso – sull’occupazione scientifica delle poltrone, sulla creazione di incarichi ad hoc, sulle assunzioni nelle partecipate come merce di scambio elettorale e su operazioni discutibili come il trasferimento di personale in strutture inesistenti. Per Gambino, questo metodo rappresenta l’attuale modo di fare politica, più orientato a garantire equilibri interni che a perseguire il bene comune.

Ripercorrendo il proprio mandato, ha ricordato la “campagna mediatica violentissima” subita da parte di chi, oggi, sarebbe tornato a chiedere contributi e sostegno per iniziative che, a suo dire, servono soltanto a rafforzare i consensi di pochi.

Guardando al futuro, Gambino ha indicato una via precisa: ripartire da campagne elettorali “pulite”, basate su programmi condivisi e su candidati scelti in funzione delle azioni da realizzare, non per logiche di potere. “Le alleanze – ha spiegato – si costruiscono per il popolo e a garanzia dei cittadini, non contro l’avversario e neppure per tutelare pochi sostenitori del politico di turno”.

La riflessione si chiude con un invito all’unità e all’azione immediata. Per l’esponente del Movimento 5 Stelle, l’attuale sistema di potere, che vede coinvolti anche esponenti sotto inchiesta, starebbe già mostrando segni di indebolimento. Un’occasione che, a suo avviso, va colta “tutti insieme, in nome e a garanzia dei cittadini”.

L’ambizione è legittima, ma per Gambino la sfida sarà misurarsi con il consenso. Da sindaco, soprattutto nel periodo della pandemia, aveva goduto di un’ampia approvazione sui social, frutto anche di una comunicazione costante e diretta con i cittadini. Un consenso che, inevitabilmente, con la fine del mandato tende a ridursi. Attento osservatore delle dinamiche digitali, oggi Gambino vede i suoi post registrare un calo di interazioni, segnale che dovrà impegnarsi a ricostruire una rete di sostegno.

Il giudizio finale spetterà ai cittadini: se durante la sua amministrazione ha governato bene, questo potrà emergere nuovamente, anche a distanza di anni. Ma se la percezione diffusa resta quella di una città ancora segnata da diversi problemi, la valutazione dell’elettorato potrebbe essere diversa. In ogni caso, la sfida per l’ex sindaco non si giocherà solo sul terreno cittadino, ma anche fuori dai confini di Caltanissetta, poiché la circoscrizione per l’elezione all’Assemblea regionale siciliana ha carattere provinciale.

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