Salute

Caltanissetta, ramo cade sull’auto dei turisti: addio al sogno della scuola europea di lottatori di sumo

Redazione

Caltanissetta, ramo cade sull’auto dei turisti: addio al sogno della scuola europea di lottatori di sumo

Mer, 20/08/2025 - 01:28

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Un ramo che cade può sembrare un episodio banale, di ordinaria gestione cittadina. Ma a Caltanissetta, si sa, ogni fatto rischia di diventare una storia più grande, quasi grottesca. È quanto accaduto in viale Trieste, dove nelle ultime ore un ramo ha rischiato di trasformarsi da semplice inconveniente a caso cittadino con tanto di risvolti internazionali.

La prima caduta si era registrata in mattinata, quando un grosso ramo si era spezzato, fortunatamente senza provocare feriti. Nel pomeriggio, l’assessore al ramo – nomen omen – si era immediatamente preoccupato di intervenire attraverso gli uffici competenti, disponendo di riattaccare il ramo spezzato. L’operazione è stata effettivamente compiuta, ma – secondo quanto trapela con malizia nei commenti social – probabilmente con l’utilizzo di una “colla scadente, forse addirittura cinese”.

Il risultato? Il ramo, di nuovo instabile, si è staccato rovinosamente poche ore dopo, finendo stavolta sulla Panda di due turisti che già avevano acceso la curiosità cittadina: un ex lottatore di sumo giapponese, venuto a Caltanissetta con l’idea di aprire la più grande scuola europea della disciplina, e la sua compagna spagnola.

L’auto ha riportato danni seri e la coppia, comprensibilmente irritata, non ha nascosto la rabbia. L’ex atleta, con un gioco di parole al veleno, ha detto che «qui i rami si aggiustano con la colla cinese», lasciando intendere tutto il suo disappunto.

Un disappunto che non riguarda solo l’episodio in sé, ma che sembra destinato a compromettere un progetto che, almeno nelle intenzioni, avrebbe potuto dare respiro all’economia locale: trasformare l’ex palazzetto “Carelli” in una scuola di sumo capace di richiamare giovani da tutta Europa, riempire ristoranti, movimentare affitti e persino rivalutare le famose “case a un euro”.

Il sogno, però, sembra già infranto. L’ex campione avrebbe confidato di voler tornare in Giappone e di rinunciare all’investimento. E così, da un ramo mal riparato, la città rischia di perdere non solo la credibilità, ma anche un’occasione – seppur bizzarra – di rilancio sportivo e turistico.

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