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Anche Caltanissetta commossa per la scomparsa di Pippo Baudo: nel 2007 il suo “blitz” alla Settimana Santa trasformò il Giovedì Santo in un’onda di entusiasmo. Il Video

Redazione

Anche Caltanissetta commossa per la scomparsa di Pippo Baudo: nel 2007 il suo “blitz” alla Settimana Santa trasformò il Giovedì Santo in un’onda di entusiasmo. Il Video

Dom, 17/08/2025 - 04:05

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La morte di Pippo Baudo, annunciata ieri sera, ha travolto l’Italia intera in un’ondata di commozione che ha invaso i social e i mezzi di informazione. Il volto del grande conduttore, icona assoluta della televisione italiana, è rimbalzato da una bacheca all’altra, segno di quanto la sua figura resti impressa nella memoria collettiva. Un dolore che tocca in maniera particolare la Sicilia, sua terra d’origine, e che a Caltanissetta assume i contorni di un ricordo unico.

Era il 5 aprile 2007 quando Baudo arrivò in città per assistere alla processione del Giovedì Santo, momento centrale della Settimana Santa nissena. L’invito gli era stato rivolto dall’amico Sergio D’Antoni, ex segretario generale della CISL ed ex presidente del CONI regionale, nato nel capoluogo nisseno e tra i possessori della vara della “Cattura”, appartenente agli eredi della famiglia Giunta. Non c’erano allora i social, né la comunicazione martellante di oggi, fatta di comunicati e annunci ossessivi: la sua presenza fu quindi del tutto inattesa e colse impreparata l’intera comunità.

Appena apparve tra la folla, il centro storico si paralizzò. Non era ancora l’epoca dei selfie, ma i primi telefonini cominciavano a immortalare attimi e a cacciare fotografie. Fu un vero e proprio delirio: dove si spostava Pippo Baudo, si muoveva una massa compatta di persone, un’onda che lo seguiva incessantemente in cerca di un autografo o di uno scatto rubato. E lui, con la gentilezza che lo ha sempre contraddistinto, non si sottrasse, regalando sorrisi e disponibilità a tutti.

Quella sera, quasi per ironia del destino, l’attenzione della folla sembrò spostarsi più su di lui che sui grandi gruppi sacri, al punto che, con rispetto e un pizzico di irriverenza, qualcuno azzardò una metafora: il vero “simulacro” del Giovedì Santo 2007 era Pippo Baudo stesso, simbolo vivente della cultura televisiva italiana.

Oggi, mentre l’Italia lo saluta con affetto e riconoscenza, Caltanissetta custodisce quel ricordo come un momento straordinario della propria storia recente. Una pagina di memoria collettiva che lega indissolubilmente la Settimana Santa al volto indimenticabile di Pippo Baudo, l’uomo che seppe trasformare ogni sua apparizione in un evento, anche a Caltanissetta.

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