PALERMO – Salvatore Scuvera, deputato regionale di Fratelli d’Italia, mantiene il proprio seggio all’Assemblea Regionale Siciliana. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, che ha confermato la validità della sua elezione e ha respinto in via definitiva il ricorso avanzato contro il suo insediamento. Il pronunciamento chiude un lungo contenzioso iniziato nel 2023 e rende la posizione del parlamentare nisseno pienamente legittima e inattaccabile.
La vicenda ha avuto origine nel luglio dello scorso anno, quando Scuvera è subentrato all’Ars al collega di partito Giuseppe Catania, dichiarato ineleggibile per una causa di incompatibilità. La sostituzione era stata contestata da un gruppo di cittadini del collegio nisseno, che avevano promosso un’azione legale tramite l’avvocato Giovanni Immordino. L’obiettivo era quello di invalidare l’assegnazione del seggio a Scuvera, ma già nei precedenti gradi di giudizio il Tribunale aveva rigettato il ricorso, riconoscendo la piena regolarità dell’elezione.
Adesso, con la decisione definitiva della Corte di Cassazione arrivata l’11 luglio, la legittimità del seggio è stata confermata in modo irrevocabile. Nessun ulteriore grado di giudizio potrà mettere in discussione la permanenza di Scuvera tra i banchi del Parlamento regionale siciliano.
«Sono soddisfatto della sentenza e adesso guardo avanti, come ho sempre fatto, nell’interesse della comunità che rappresento – dichiara l’onorevole Salvatore Scuvera – cercando di garantire, attraverso la mia azione politica all’Ars, il bene comune del territorio. In questi mesi difficili non è mancato il sostegno di chi ha creduto in me e nel mio impegno: a loro va il mio più sincero ringraziamento. Oggi si chiude una parentesi che ha assorbito tante energie, ma che non mi ha mai distolto dai miei doveri istituzionali. Adesso si volta pagina, con ancora maggiore determinazione».
«È il momento di rimboccarsi le maniche e continuare a lavorare per il nostro territorio, come finora ho sempre fatto», conclude l’onorevole Scuvera.
La decisione della Cassazione mette così la parola fine a una vicenda che aveva generato non poche tensioni politiche e restituisce serenità al gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia all’Ars, oltre che all’area di riferimento del deputato, in particolare il territorio di Gela e del collegio di Caltanissetta.

