CALTANISSETTA – Non accade spesso di poter raccontare una vicenda politica che non sia dominata da polemiche, schieramenti contrapposti o interessi di parte. Eppure, in una città che negli ultimi mesi ha vissuto sulla propria pelle la drammatica emergenza idrica, qualcosa di inedito – e persino esemplare – è accaduto dentro le stanze di Palazzo del Carmine: il Consiglio comunale, nella sua interezza, ha firmato un esposto alla Procura della Repubblica. Una firma corale, condivisa, senza distinzioni tra maggioranza e opposizione. Un segno forte, trasparente, responsabile. E sì, una bella pagina di politica.
Un esposto non è mai un atto leggero. È la certificazione di un disagio profondo, la constatazione che i canali ordinari non bastano più. Ma è anche una scelta di campo, quando nasce da una volontà comune: quella di stare dalla parte dei cittadini. Perché, quando a mancare è un bene primario come l’acqua, le appartenenze si svuotano di senso, e resta solo l’urgenza di una risposta seria, determinata e credibile.
La risposta è arrivata. A firmarla sono stati tutti i consiglieri comunali e, con loro, il presidente del Consiglio, Gianluca Bruzzaniti. Nessuna voce si è sottratta. Nessuna sigla ha anteposto logiche di schieramento a una questione che riguarda la vita quotidiana della popolazione. È un fatto politico raro, tanto più in una fase storica in cui spesso il consenso si costruisce sul conflitto permanente. Stavolta, invece, è accaduto il contrario: si è costruita un’unità.
L’esposto – che si affianca a quello già presentato dal sindaco Walter Tesauro, anche nella sua veste di presidente del Libero Consorzio – documenta mesi di disservizi, guasti, ritardi e comunicazioni frammentarie da parte del gestore. Ma soprattutto nasce da un lavoro puntuale, analitico, condotto con rigore. All’interno del report predisposto dal Consiglio comunale risultano circa 80 interruzioni idriche avvenute negli ultimi tre anni sull’intero territorio della provincia di Caltanissetta. Un numero che da solo basta a raccontare la gravità strutturale di un sistema che da troppo tempo mostra segni di inefficienza e fragilità.
Il documento chiede che la magistratura faccia luce su eventuali responsabilità, ma a prescindere dagli esiti giudiziari, resta un fatto: la politica nissena, per una volta, ha dimostrato compattezza, concretezza e coraggio istituzionale. Ha scelto di parlare con una sola voce. Una voce che chiede verità, ma prima ancora pretende rispetto per un diritto che dovrebbe essere scontato: l’accesso all’acqua.
In un tempo in cui tutto sembra dividere – le idee, i partiti, persino le emergenze – Caltanissetta, almeno su questo fronte, ha saputo unirsi. Lo ha fatto con sobrietà, con responsabilità, con il senso profondo di chi sa che la buona politica non si misura solo nei proclami, ma nei gesti concreti e condivisi. Davanti a un problema reale, collettivo e trasversale come quello dell’acqua, il Consiglio comunale ha saputo fare squadra, restituendo dignità alle istituzioni.
E questa, sì, è una notizia. Una di quelle che vale la pena raccontare.

