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Cimitero di Siracusa: defunti ‘abusivi’ nei loculi, arrestati il direttore ed un operaio

Redazione

Cimitero di Siracusa: defunti ‘abusivi’ nei loculi, arrestati il direttore ed un operaio

Lun, 06/02/2023 - 14:16

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– Il gip del Tribunale di Siracusa ha emesso una misura cautelare per il direttore del cimitero di Siracusa Fabio Morabito e per un operaio, Marco Fazzino, entrambi ai domiciliari, ritenuti responsabili in concorso tra loro, di induzione indebita, abuso d’ufficio, falsita’ documentale e sottrazione di cadavere, il tutto al fine di trarre un ingiusto profitto quantificato in oltre 60.000 euro. Gli indagati sono 11, tra cui i due arrestati.

I provvedimenti, eseguiti dalla polizia di Siracusa, sono stati richiesti dalla procura locale. La vicenda trae origine dalla denuncia di una delle vittime che, vivendo ormai lontana e rientrata a Siracusa durante le festivita’ natalizie del 2019/2020, si era accorta che la cappella di famiglia del cimitero comunale, in cui erano state tumulate le salme dei propri congiunti, era ormai occupata da altri defunti. 

 Le attivita’ investigative dalla Squadra Mobile avrebbero rivelato un sistema consolidato tale per cui gli indagati, avrebbero indotto i privati, spinti dal bisogno e dall’urgenza di dare sepoltura ai loro cari, a versare somme di denaro allo scopo di eludere le “lungaggini” delle procedure di evidenza pubblica, finalizzate all’assegnazione legale dei loculi e delle cappelle. La presenza degli indagati all’interno del cimitero gli avrebbe consentito di “intercettare” i bisogni e le difficolta’ dei privati, prima ancora che gli stessi si muovessero “secondo i canali istituzionali” per ottenere l’assegnazione di un posto per i loro defunti.

I due, aggirando le procedure di evidenza pubblica, avrebbero intascato il denaro necessario all’assegnazione dei posti rilasciando ai privati falsi titoli concessori. Inoltre, conoscendo i “meccanismi” di assegnazione pubblica dei loculi, gli stessi, sfruttando illegalmente gli strumenti giuridici della “decadenza” del possesso dei loculi in stato di abbandono, “estumulavano”, in concorso con altri quattro impiegati comunali, arbitrariamente i cadaveri per fare posto ai nuovi defunti, a fronte di esosi pagamenti da parte dei familiari.

In una prima fase dell’indagine, si era ipotizzato che i “nuovi assegnatari” fossero stati truffati dagli indagati, ed indotti a versare del danaro mediante raggiri sulla correttezza della procedura da seguire. Dalle complesse ed articolate attivita’ investigative e’ emerso, invece, che i nuovi beneficiari avevano “cooperato”, in un certo senso, alla assegnazione irregolare delle cappelle e come tali sono risultati destinatari di avviso di conclusione indagini. Disposto anche il sequestro preventivo di 60 mila euro, aSquadra Mobile ha rinvenuto e sequestrato agli indagati oltre 35.000 in contanti. 

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