La sanità al centro della riflessione politica dell’on. Michele Mancuso. “In un periodo come questo sarebbe facile parlare delle cose che non vanno, fare critiche e disfattismo gratuito, ma non c’è dubbio che, nel contesto di un’analisi più attenta e mirata al territorio e alle sue esigenze, è chiaro che il campo della sanità deve prestarsi, prima che a critiche, a proposte e soluzioni”.
Il deputato regionale di Forza Italia, in tal senso, ha rilevato: <Confrontandomi attivamente e in maniera proficua sui temi della sanità con tante persone, compresi alcuni miei amici come il pediatra dott. Alessandro Cupani, tra i tanti dati che sono stati oggetto di analisi, ne è emerso uno per certi versi singolare: ormai tantissimi giovani nisseni e gelesi non hanno più nel loro documento di identità la scritta “Nato a Gela” o “Nato a Caltanissetta”; questo perchè la gente, nel momento in cui c’è una gravidanza, si affida a strutture non della propria Città; e invece io dico che chi vive a Gela o a Caltanissetta ha il sacrosanto diritto di far nascere i propri figli nelle loro Città”.
La proposta di Michele Mancuso è senza peli sulla lingua: “Diamo l’unità di terapia intensiva neonatale a Caltanissetta e Gela; per altro, a parte che sono investimenti sotto il milione di euro, la loro istituzione avrebbe un’incidenza ed un impatto enorme sul piano sociale e anche economico, oltre che sul piano di quello che, più in generale, è il rilancio stesso del territorio”.
Una proposta supportata da argomenti concreti, quella del deputato di Forza Italia: “Pensate che una donna in gravidanza, mediamente fa 10 – 11 visite; se viene seguita a Palermo o a Catania, è ovvio che quelle visite vengono effettuate lì e non a Caltanissetta o Gela; ovviamente tutto questo si traduce anche in un discorso di carattere economico che investe non solo i costi legati ad una gravidanza, ma anche il fatto che, oggi come oggi, si fanno meno figli proprio perchè non si possono sostenere determinate spese e costi; certamente la presenza di Unità intensiva neonatale a Gela e a Caltanissetta farebbe si che tante famiglie, con la certezza di avere nel proprio territorio una struttura così importante, non avrebbero bisogno di sobbarcarsi costi non indifferenti per far nascere i loro figli a Catania o Palermo”.
Michele Mancuso, ovviamente, nell’avanzare la proposta, ne afferma la sostenibilità: “L’Asp e la sua direzione strategica non possono non essere sensibili alla realizzazione di simili strutture neonatali a Gela e Caltanissetta; credo che l’Azienda debba affrontare questo tema che ritengo sia di grandissima attualità in un territorio come il nostro sempre più caratterizzato dal decremento demografico; fare nascere più neonati a Caltanissetta e Gela può avere un ritorno economico importante anche in termini di fatturazione per la stessa Asp, dal momento che, con l’Unità intensiva neonatale, si andrebbe a dotare l’Azienda di strutture in grado di aumentarne il fatturato, il che non guasterebbe, senza considerare l’aspetto sociale in quanto si andrebbero a ridurre i disagi che tanta gente deve sobbarcarsi, e nello stesso tempo si andrebbero a ridurre per loro i cost stessi; non tutte le famiglie, con i tempi che corrono, possono permettersi economicamente di sostenere 10-11 visite e 10-11 viaggi in media per far nascere in sicurezza il proprio figlio”.
Alla fine, il concetto e la proposta che l’on. Michele Mancuso intende portare avanti è ben precisa: “Istituire l’Unità intensiva neonatale a Caltanissetta e Gela per cogliere il bisogno sociale di questo territorio, ma anche per rilanciarlo sul piano economico facendo nel contempo crescere la stessa Asp con un fatturato certamente destinato a lievitare a fronte di investimenti sostenibili; dare la possibilità e l’orgoglio ai nisseni di far nascere i loro figli nella propria Provincia si può”.

